Tudor a Gazzetta prima di Al-Ain-Juventus: "Il presidente Elkann vuole una squadra combattiva e vincente"

Alla vigilia dell'esordio al Mondiale per Club contro l'Al-Ain, Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida. Queste le sue parole riportate da Gazzetta.it, dove il tecnico della Juventus ha parlato di ambizioni, stato della squadra e prospettive future.
Le dichiarazioni di Tudor
"Io non definirei il Mondiale per Club un nuovo inizio, è piuttosto una prosecuzione. La squadra è la stessa, a parte Rugani e Kostic che sono rientrati dai prestiti, ed è un vantaggio poter continuare con giocatori che hanno già assimilato il lavoro dei mesi scorsi. Non si riparte da zero: ci conosciamo bene, sia umanamente che professionalmente".
"Non ho mai avuto la sensazione di incertezza. Mi sono sempre sentito a mio agio e la squadra ha dimostrato grande professionalità e spirito di sacrificio. Ero in una “bolla mentale” di concentrazione massima".
Nessun commento sulla proprietà
"Il cambio societario? Sono scelte che spettano alla proprietà, io penso solo a fare il mio lavoro".
"Siamo qui per vincere. Il percorso in campionato ha dimostrato che possiamo farcela, anche se la preparazione è stata atipica per via degli impegni con le Nazionali. Il gruppo sa bene cosa significa far parte della Juve".
Elkann motivatore
"Il presidente Elkann ci ha fatto visita alla Continassa con un messaggio forte: vuole una Juventus combattiva e vincente. È stato molto chiaro e la squadra ha apprezzato le sue parole".
"Cambiaso ha detto che i giocatori spingevano per la mia conferma? È bello sentirselo dire, anche se scherzando gli ho detto che sennò lo facevo fuori. Conta molto avere il supporto dei giocatori: io sono esigente, voglio che si lavori duramente. In campo, il minimo indispensabile è dare tutto in ogni allenamento".
Turnover e preparazione
"Si gioca sempre di più ma si smette più tardi. I giocatori sono meglio seguiti e più longevi. Qui c’è entusiasmo, abbiamo recuperato Gatti, Koopmeiners e Locatelli. Le partitelle sono intense e c’è concorrenza: questo eleva il livello".
Obiettivo minimo? No, solo vincere
"È tutto nuovo e ancora poco conosciuto, ma non ci fissiamo su un obiettivo minimo. Pensiamo solo a lavorare bene".
Il modulo? Solo uno strumento
"Useremo un 3-4-2-1 di base, ma non sono ossessionato dai numeri. Conta lo stile di gioco. Non esistono moduli moderni o antiquati, ma interpretazioni giuste".
Una Juve come quella di Lippi?
"Il pressing mi piace, ma bisogna anche saper difendere. Il calcio di oggi è complesso: non ci si può far condizionare dalle etichette".
Mercato: bastano tre rinforzi
"Lo penso ancora: con tre rinforzi e i rientri di Bremer e Cabal saremo competitivi. La società farà il massimo, e sono sicuro che saremo più forti della scorsa stagione".
Al-Ain e Wydad? Attenzione massima
"Non vanno sottovalutate. Vengono da campionati meno seguiti ma sanno vincere. Ci sono tante incognite, per questo dobbiamo affrontarle con grande attenzione. In fondo, è sempre Juve contro se stessa".
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