Bremer a O Globo: "Sono felice di essere tornato in gruppo, per la prossima stagione sarò al top"

Direttamente dal ritiro della Juventus dagli Stati Uniti, Gleison Bremer ha parlato in esclusiva a Globo Esporte per raccontare il suo rientro in gruppo e di come ha passato il periodo lontano dal campo di gioco. Inoltre, il difensore bianconero ha anche parlato della nazionale carioca e dell’arrivo di Ancelotti
sulla panchina verdeoro.
Sul rientro ad allenarsi in gruppo
Dopo tanta attesa, sono passati otto mesi. Mi sento felice di tornare di nuovo in questo ambiente, di rientrare poco a poco. Sto tornando con il gruppo, mi alleno un po’ con loro e poi a parte, in modo differenziato. Ma già vivere questo ambiente è importante per tornare bene nella prossima stagione.
Il cambiamento di abitudini durante l’infortunio
Ho dovuto cambiare un po’, non potevo concentrarmi solo sull’infortunio, e questo mi ha aiutato molto. Ho scritto un libro, "Bom dia, campeão", come coautore. Ho iniziato a imparare a suonare la chitarra. Mi ha aiutato tanto e mi ha lasciato più sereno, ha tolto un po’ dello stress e il focus esclusivo sul campo. Sono sempre stato un atleta che ha letto molto. Mi ha aiutato, stavo divorando i libri e speravo che il tempo passasse il più in fretta possibile. Holiday è il nome di un autore americano che seguo, e uno dei libri che sto leggendo adesso è Come evitare le preoccupazioni. Penso che in questa fase sia importante imparare su questi temi, no? Perché adesso arriva l’ansia
Sulla nazionale brasiliana e Ancelotti
Penso che adesso avremo un po’ più di vantaggio. Io penso a tornare in forma, a dare il meglio con la Juventus. Abbiamo un allenatore italiano, uno dei migliori del mondo. Mi basta fare il mio lavoro, tornare bene e la convocazione in nazionale arriverà. Essendo i precedenti allenatori brasiliani, guardavano molto di più alla Premier League. Ma ora, con lui che è un allenatore italiano, dà molta enfasi alla fase difensiva. Sicuramente guarderà al calcio italiano, alla Serie A, con un’attenzione diversa. Il campionato italiano prima non era visto così bene come gli altri
L’arrivo in Italia e al Torino
Prima sono andato al Torino e sono cresciuto molto, non solo come atleta, ma anche come persona. Mi sono adattato alla cultura europea e anche alla tattica del calcio italiano. Sono molto felice. Sono diventato un vero professionista. Questo mi ha aiutato tantissimo
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