Pessima figura Uefa a Parigi, Ceferin convinto: “La SuperLega è morta”

Pessima figura Uefa a Parigi, Ceferin convinto: “La SuperLega è morta”TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
domenica 29 maggio 2022, 11:00SuperLega
di Franco Leonetti

Il presidente Uefa non smette di parlare, in ogni momento ha pronte le sue stoccate.  Poi arriva la finale di Champions di Parigi e tutti rabbrividiscono, le mancanze gravi in materia di ordine pubblico, sicurezza, ingressi, dovrebbero essere la base per una finale di Champions League, invece si sono vissuti minuti di terrore, disordini e paure che più nessuno vuole, anche solo lontanamente rivivere, dopo quel maledetto 29 maggio 85 e l'eccidio del Heysel. Qualche giorno fa, in una lunga intervista concessa a Sky Sport, Ceferin ha distillato “perle dialettiche”, ovviamente attaccando la SuperLega e definendola, senza mezzi termini, finita, usando un atteggiamento spocchioso e saccente, quasi l’iter si fosse appena concluso. Il numero uno della Uefa ha testualmente detto:” "Il progetto SuperLega? Non è mai stato 'Super' ed è finito. Loro possono fare tutto quello che vogliono. Adesso è un affare loro. Sono sicuro che sia sotto l'aspetto legale sia sotto quello morale, abbiamo ragione noi. Sono sicuro che vinceremo alla Corte di Giustizia. Utilizzano come tema chiave il fatto che l'Uefa ha il monopolio. E noi abbiamo risposto loro che la Uefa il monopolio non lo ha. Se vogliono, possono giocare in una loro competizione. E' strano però che vogliano un loro torneo ma contemporaneamente vogliano giocare nel nostro, di torneo. Ad ogni modo, per me questo è un argomento chiuso. Magari qualcuno vuole insistere, ma c'è anche qualcuno che continua a insistere sul fatto che la terra sia piatta".

Assai curioso che Ceferin citi aspetti legali e morali dalla parte della Uefa, il suo discorso è sembrato più un darsi coraggio e un delegittimare, con tanto di seppellimento prematuro, qualsiasi aspetto inerente la SuperLega. Ma come tutti sanno, oltre al pronunciamento che dovrà avvenire il 14 giugno da parte del tribunale di Madrid su eventuali e possibili sanzioni ai tre club ribelli, l’intera partita si giocherà sul campo della Corte di Giustizia Europea. Da lì non si scappa. E se Ceferin si è lasciato andare a conclusioni così definitive, due appaiono le soluzioni, o ha avuto la certezza di un verdetto in favore della Uefa (cosa da ritenere improbabile a oggi) oppure sta cercando di esorcizzare, con tanto di parole urlate, quelle che potrebbero rivelarsi gli atti finali che concernono la Uefa stessa. Un giudizio di colpevolezza della Corte di Giustizia Europea, nei confronti del monopolio del massimo elemento europeo, potrebbe portare ad un terremoto di proporzioni inusitate, mettendo tutto in gioco e accelerando la creazione effettiva della SuperLega.

Ceferin continua a rilasciare dichiarazioni, attraversando una nuova fase nella sua dialettica: prima la paura terrorizzante di essere detronizzato dal lancio del nuovo progetto, poi l’arroganza di chi fa ciò che vuole decidendo da despota, poi la consapevolezza di una debacle vicina, ineluttabile, resa quasi materiale dal primo pronunciamento del tribunale madrileno, oggi la reiterata sicumera. La certezza assoluta, almeno nelle dichiarazioni pubbliche, di aver già il risultato nel taschino. Ma tutto verrà deciso in sede di pronunciamento da parte della Corte di Giustizia Europea, tra fine anno e prima parte di 2023. Ceferin ostenta convinzioni inossidabili, ma sa bene che, al momento, nessuna decisione può considerarsi certa e matematica. E nonostante la spocchia linguistica, Ceferin e la Uefa guardano con timore al giudizio, perché quello sarà il reale momento in cui si conosceranno le verità a riguardo dell’accantonamento o della nascita di una nuova entità denominata SuperLega. La paura di un rovescio eclatante, a volte, spinge qualcuno a farsi forte in veste pubblica, quella paura che Ceferin, nonostante le smentite di rito, nutre per un giudizio che potrebbe capovolgere lo status quo del calcio europeo. La Champions di questa stagione è stato lo spot migliore per la SuperLega ai danni della Uefa: la coppa alzata dal nemico acerrimo Florentino Perez presidente dei Blancos, un sorteggio cancellato e rifatto (episodio penoso), la finale spostata in terra amica e un'organizzazione dell'atto conclusivo a dir poco imbarazzante e pericolosa. Ma Ceferin continua a gridare che la SuperLega è morta.