27 dicembre, una data scolpita nella storia bianconera: John Charles e Roberto Bettega
Il 27 dicembre non è un giorno qualunque per il mondo Juventus. È una data che profuma di storia, di gol, di classe e di bandiere. In questo giorno, a vent’anni di distanza l’uno dall’altro, sono nati John Charles (1931) e Roberto Bettega (1950): due attaccanti diversissimi per epoca e caratteristiche, ma accomunati da un destino bianconero che li ha resi eterni.
John Charles, il Gigante Buono
Ricordare John Charles significa parlare di uno dei più grandi stranieri che abbiano mai indossato la maglia della Juventus. Arrivato a Torino nel 1957, il gallese non fu solo un centravanti devastante, ma un simbolo di correttezza, forza e nobiltà sportiva.
Il soprannome “Gigante Buono” non era casuale: imponente fisicamente, dominante nel gioco aereo, ma mai scorretto. In tutta la sua carriera non venne mai ammonito né espulso, un dato quasi irreale nel calcio di ieri e di oggi.
Con Boniperti e Sivori formò il leggendario Trio Magico, uno degli attacchi più prolifici e iconici della storia del calcio italiano. In cinque stagioni alla Juventus vinse tre scudetti e due Coppe Italia, segnando 105 gol in 182 partite e conquistando anche il titolo di capocannoniere della Serie A.
Terzo al Pallone d’Oro nel 1959, Charles rimane ancora oggi il calciatore gallese più in alto mai arrivato in quella classifica. John Charles non è stato solo un grande campione: è stato un esempio, un monumento di stile e rispetto che la Juventus continua a riconoscere come uno dei propri padri nobili.
Roberto Bettega, il Bobby gol della Juve
Se Charles rappresenta la grandezza internazionale degli anni ’50, Roberto Bettega incarna l’anima juventina degli anni ’70 e ’80. Nato a Torino, cresciuto nel vivaio bianconero, Bettega è stato la Juventus per oltre tredici stagioni.
Attaccante moderno, completo, ambidestro, micidiale nel colpo di testa, Bobby gol è stato uno dei centravanti più intelligenti e determinanti della storia del club. Con la maglia della Juve ha disputato 481 partite, segnando 178 gol, vincendo sette scudetti, una Coppa UEFA e una Coppa Italia, oltre al titolo di capocannoniere della Serie A 1979-80.
Leader silenzioso ma trascinatore, seppe reinventarsi nel corso della carriera, arretrando il raggio d’azione e mettendo sempre la squadra davanti a tutto. In nazionale fu protagonista del Mondiale 1978, entrando nell’undici ideale FIFA di quella rassegna.
E, come se non bastasse, Bettega ha continuato a scrivere la storia juventina anche da dirigente, contribuendo ai successi dell’era moderna e rimanendo una figura profondamente legata ai valori del club.
Due epoche, una sola Juventus
John Charles e Roberto Bettega non si sono mai incrociati in campo, ma si incontrano idealmente ogni 27 dicembre, nel cuore dei tifosi juventini.
Uno straniero diventato leggenda, l’altro figlio di Torino cresciuto bianconero: due simboli diversi della stessa grandezza, quella della Juventus che sa unire talento, rispetto, appartenenza e vittoria.
Oggi si festeggia il compleanno di Roberto Bettega, augurandogli ancora lunga vita bianconera, e si rende omaggio alla memoria immortale di John Charles, che resterà per sempre uno dei giganti più amati della nostra storia.
Perché alcune date non passano. E alcuni nomi, alla Juventus, non muoiono mai.
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