Benatia: "Ad Allegri voglio bene. In Italia dove sono ora i vari Del Piero, Totti e Pirlo?"

Benatia: "Ad Allegri voglio bene. In Italia dove sono ora i vari Del Piero, Totti e Pirlo?"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
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di Fabiola Graziano

Intercettato dai microfoni de Il Corriere dello Sport, l'ex calciatore della Juventus Medhi Benatia, oggi direttore sportivo del Marsiglia, ha parlato a 360° di Ligue 1 e Serie A, soffermandosi su alcune vecchie conoscenze del calcio italiano. Ecco alcuni punti salienti della sua intervista.

Ha ancora lo stesso difetto di dire sempre quello che pensa? "Sì, ero così da calciatore e lo sono da dirigente. Anzi: a maggior ragione adesso. Da direttore devo essere onesto per risultare credibile. Quindi faccio il dirigente a modo mio: entro al centro sportivo la mattina alle nove, me ne vado alle sette di sera. Controllo tutto (mostra i fogli che ha sulla scrivania, ndr): i giocatori che mangiano di più o di meno, il loro peso, i chilometri percorsi, il tipo di allenamento. E per i ragazzi del settore giovanile è uguale: voglio sapere ogni cosa, da quale famiglia provengono, come vanno a scuola, come lavorano in campo, che tipo di educazione hanno. Una cosa so fare nella vita: occuparmi di calcio".

È vero che per il Marsiglia avrebbe voluto Allegri o De Rossi? "Noi avevamo cercato Fonseca. Era tutto fatto, c’era l’accordo, poi a maggio 2024, dopo che perdemmo a Bergamo con l’Atalanta, chiamò e ci disse che non se ne faceva nulla. Il 13 giugno era l’allenatore del Milan. A quel punto virammo su Conceiçao, ma quando abbiamo saputo che c’era la possibilità di prendere De Zerbi ci siamo detti con Pablo Longoria, il nostro presidente: “Cazz… proviamoci”. Spinti dal proprietario McCourt siamo partiti all’attacco".

Roberto ha accettato subito? "Io ero a Dubai, in videochiamata gli proposi un incontro per il giorno seguente a Milano a colazione. Disse che non c’era bisogno, parlammo per ore al telefono e lui chiese di poter estendere la conversazione a Longoria. A quel punto ci spiegò che era interessato, il nostro progetto l’aveva coinvolto e avremmo dovuto parlare con il suo agente. Ma ci aveva già detto di sì".

Allegri non l’ha dimenticato. "Gli voglio bene, ci rispettiamo, grande allenatore, perfetto per il Milan. Abbiamo discusso in passato, non lo nego. Paratici fu chiaro con me, lui meno. Mi promise che avrei giocato nonostante il ritorno di Bonucci. E sapete come andò? Cinque partite, zero presenze per Benatia".

Oggi Max allena Rabiot. Al Bologna c’è Rowe... "Una rissa che non si dovrebbe vedere mai in uno spogliatoio: all’inizio abbiamo provato a tenere coperta la vicenda, aspettando le scuse che non sono mai state fatte. A costo di arrivare quinti o sesti, noi qui pretendiamo serietà. E all’inizio dell’estate non c’è stata da parte di alcuni giocatori. Ritardi, atteggiamenti sbagliati, situazioni sgradevoli: ma stiamo scherzando? Che cosa stiamo qui a fare? Siamo in Champions: e allora? Con Longoria e con Roberto abbiamo subito preso in mano la situazione e visto che il nostro è un gruppo sano le cose si sono messe in ordine. Con loro non è andata così, ma grazie comunque per quanto dato alla squadra. In particolare a Rabiot che ha contribuito alla qualificazione".

Meritato il Pallone d’Oro a Dembelé? "Come si fa a dire di no? Lo conosco da tempo, avevamo l’agente in comune, se uno è bravo è bravo. Io voglio vincere sul campo, cosa me ne frega di dire se un calciatore è più forte di un altro. Cosa mi cambia?".

La Ligue 1 ha superato la A? "Dell’Italia mi preoccupa l’assenza di talento. Penso alla Nazionale: io, da capitano del Marocco, vedevo l’Italia come qualcosa di irraggiungibile. Checco (Totti, ndr), Pirlo, Del Piero, Nesta e Maldini, ma anche gente come Vieri, Cassano, Montella: dove sono ora? La Francia ha almeno quattro squadre nazionali superiori all’Italia".