Buffon: "Chiesa uno dei migliori in Europa. Gattuso grande professionista..."
Prima in bianconero e adesso in azzurro, Gianluigi Buffon, ha rilasciato un'intervista ai microfoni de la Gazzetta dello Sport, nella quale si è soffermato a parlare dell'Italia e dei problemi che sta riscontrando in questo ultimo periodo.
"Sono in Figc da oltre due anni e non potete negare che qualcosa sta succedendo. Giovanili vincenti, progetti. Ma l’altro giorno sorridevo: se riusciremo a invertire la rotta, non godremo noi dei risultati. Però è una scelta coraggiosa che la politica spesso non fa, attenta ai voti e quindi al tutto e subito, senza pensare alla programmazione. Noi dovevamo farlo, ci vuole pazienza. E comunque: se lavori bene, qualche risultato arriva subito. Se lavori male? “Semplice: tra dieci anni lei intervisterà un altro Buffon al mio posto, e domande e risposte saranno le stesse".
"Soluzioni? Ripartire dal basso: intendo da sette a tredici anni, quando c’è il vero imprinting. Dai quindici anni puoi sempre migliorare, però il talento si forma prima, oltre all’aiuto di madre natura che non trascurerei. Con Prandelli stiamo parlando per capire come impostare questo lavoro, ma volevamo aspettare le qualificazioni per definire il tutto. E se poi va male, ci siamo detti? Tutti via, si torna a casa, arriva uno nuovo con altre idee e magari cancella il progetto… Se si cominciano progetti così, ci vuole stabilità".
"Gattuso? Gattuso allena da dodici anni, è un grande professionista: non mi piace e non capisco questa prevenzione nei suoi confronti. Con lui parlo di soluzioni e idee, prima e dopo la partita, in settimana. Ma decide tutto lui, tipo il doppio 9 che è un’intuizione geniale: quando me l’ha anticipato, gli ho chiesto se fosse sicuro. Mi ha spiegato come avrebbe funzionato, i movimenti. Ora la formula non si tocca più. Rino è il ct giusto, è la figura migliore che si potesse scegliere. E voi giornalisti lo sapete. Nel senso che parlate con i giocatori più di noi dirigenti, e sapete esattamente cosa pensano di Rino. Non pensi che non ci siamo accorti che i media che ci seguono sono meno critici".
"Chiesa? Dobbiamo recuperare tutti i migliori: se qualcuno si mette in evidenza, non c’è preclusione di sorta, anche perché ne abbiamo bisogno. Aspettiamo Chiesa: ce ne sono pochi in Europa come lui. Ma Rino non ha lasciato a casa nessuno che lo meritasse. Ripeto: conta il gruppo".
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