Il disagio di Weah alla Casa Bianca in una risposta: "Amico io voglio solo giocare a calcio"

La visita di ieri di una delegazione della Juventus alla Casa Bianca al cospetto del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha portato con se non solo consensi. Un'ampia parte di pubblico e tifosi infatti non ha gradito non tanto la decisione in essere di essere li, ma lo svolgimento dell'evento e i discorsi trattati. Dalle domande rivolte dallo stesso Trump ad alcuni giocatori in merito alle giocatrici donne o transgender, così come l'aver accennato al discorso Iran-Israele, tutto ha generato critiche e attenzione mediatica in tutto il mondo. A parlare del disagio vissuto è stato proprio Timothy Weah, uno dei due americani interpellati durante il breve dialogo, che dopo la netta vittoria di ieri ha dichiarato a The Athletic: "È stato tutto molto improvviso.
Ci hanno detto che dovevamo andare e non avevamo altra scelta. Mi ha preso alla sprovvista, davvero. Quando ha cominciato a parlare di politica, dell’Iran e di altre questioni, ho pensato solo: "Amico, io voglio solo giocare a calcio".
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