Inchiesta Prisma, la nota della Juventus: "Via del patteggiamento scelta a tutela della società"

In una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale che pubblichiamo di seguito, la Juventus ha esposto i motivi dietro la richiesta di patteggiamento per l'inchiesta Prisma, sottolineando che la scelta è stata avanzata per il bene della società.
Torino, 22 settembre 2025 – Juventus Football Club S.p.A. comunica che in data odierna il GUP del Tribunale di Roma ha accolto le istanze di applicazione della pena su richiesta di tutte le parti (imputati e PP.MM.) (ex artt. 444 e ss. c.p.p.) e ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei confronti di uno degli imputati. A seguito del patteggiamento la Società sarà tenuta al pagamento di una sanzione pecuniaria di Euro 157 mila.
Il patteggiamento non comporta alcuna ammissione né riconoscimento di responsabilità. La Società, pur ribadendo la correttezza del proprio operato e la fondatezza delle proprie argomentazioni difensive, ha ritenuto di accedere a tale istituto nel miglior interesse della Società stessa, dei suoi azionisti e di tutti gli stakeholders (sia appartenenti al mondo dello sport che non), ottenendo la definizione della propria posizione processuale in relazione ad un procedimento avviato nel novembre 2021 e a vicende ormai risalenti nel tempo.
Le restanti istanze di patteggiamento oggetto di accoglimento prevedono, inoltre, a carico di alcune delle persone fisiche, pene non superiori a 1 anno e 8 mesi – tutte oggetto di sospensione condizionale – e, per le restanti persone fisiche, esclusivamente pene pecuniarie.
La decisione del GUP del Tribunale di Roma diventerà definitiva decorso il termine di legge di 15 giorni dalla data di comunicazione alla Procura Generale.
La Società informa altresì che in tale contesto, alla data odierna, sono stati definiti accordi transattivi con alcune parti civili costituitesi nel procedimento penale tra le quali Consob, le Associazioni dei Consumatori nonché circa un terzo delle altre parti civili.
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Direttore responsabile Antonio Paolino
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