Tudor scalda i tifosi, ma niente alibi per l'arbitraggio: serve un'altra Juve

ll pareggio di Verona ha lasciato l'amaro in bocca alla Juve. Per il risultato, ma anche per i gravi errori arbitrali. Hanno fatto rumore le proteste di Tudor, sempre più nel cuore dei tifosi bianconeri. Ora però il tecnico deve restituire equilibrio e solidità alla sua squadra.
Siamo ancora all'inizio della stagione, ma qualche campanello d'allarme è già scattato in casa Juve. Sotto due aspetti. Il primo riguarda gli errori di Rapuano in quel di Verona, se non decisivi, fortemente condizionanti. Del resto i risultati delle partite spesso dipendono dagli episodi. Tudor nel post gara ha alzato la voce, entrando sempre di più nel cuore dei tifosi bianconeri che dopo anni di silenzi e sostanziali vessazioni, finalmente si sono sentiti rappresentati e difesi rispetto alla diversità di trattamento, insomma alle ingiustizie. Vedremo se le proteste di Igor faranno salire l'attenzione e indurranno il designatore Rocchi a scegliere un arbitro bravo ed emotivamente non condizionato nel dirigere la Juve. Da Calciopoli in poi vittima di difformità di giudizio, di fronte allo stesso episodio. Rispetto al fallo di mano in area, serve una regola definita, non interpretabile, altrimenti non ne usciremo più, ma in casi simili a quello di Verona, il rigore non è stato assegnato. Sarà una coincidenza, chissà. Sotto certi aspetti più grave il mancato rosso a Orban. Per interventi meno violenti Yildiz, Kalulu e Cambiaso sono stati espulsi e puniti con il massimo della pena, vale a dire due giornate di squalifica. Igor non ha usato mezzi termini e nel commentare l'operato di Rapuano ha parlato di vergogna. Duro, ma incisivo, tra gli applausi dei tifosi che di fatto lo hanno eletto capopopolo.
Lo sfogo di Tudor (legittimo), non non deve però fornire alibi alla Juve. E non sarà così, conoscendo l'onestà intellettuale dell'allenatore croato, non c'è nemmeno la stanchezza come attenuante. Il primo a riconoscere un'involuzione della sua squadra è proprio lui, la necessità di ritrovare la retta via, declinandola nell'equilibrio e nella solidità. I sette gol incassati contro Inter e Borussia Dortmund, evidentemente, sono stati due segnali importanti, a prescindere dal risultati. Il centrocampo non fa filtro e la difesa soffre, tanto più in assenza di Bremer. A Verona i bianconeri hanno concesso 14 tiri ai veneti. Inaccettabile, con tutto il rispetto per la squadra di Zanetti. Nella ripresa si è avuta l'impressione di una Juve confusa, come il tecnico rispetto ad alcuni cambi. Per esempio, Thuram dal 25mo aveva palesato problemi, sarebbe stato opportuno sostituirlo subito. Yildiz probabilmente aveva bisogno di rifiatare perché ha giocato sempre, se non si fa risposare in queste gare, quando? Comprensibile la voglia e la necessità di recuperare Koopmeniners da parte di Tudor, ma se l'olandese non dà segnali di risveglio, diventa nocivo. A proposito, il centrocampo a due con Adzic è inspiegabile. Forse sarebbe stato meglio inserire McKennie: Il giovane montenegrino è un trequartista, può fare il centrocampista, ma non in una linea a due davanti alla difesa, semmai mezzala a vocazione offensiva. Non a caso nel finale ha agito più avanti. A proposito del reparto avanzato, nel 3-4-2-1 la punta (Vlahovic o chi per lui) è troppo sola, soprattutto se i due trequartisti sono lontani da essa. Forse è arrivato il momento di virare sul doppio attaccante. Almeno in certe gare.
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