Juve riparti dalla faccia e dall'esultanza di Locatelli

Quando non sei un fuoriclasse spesso sei nel mirino della critica, soprattutto quando le cose vanno male: questo è successo spesso a Locatelli che però si è rifatto con gli interessi, diventando uno dei perni della Juve. Anzi, proprio dai suoi detrattori, il capitano ha trovato lo stimolo giusto per diventare di fatto il simbolo di tutta la stagione. Lo ha rivelato il diretto interessato nel post Venezia. Essersi preso la responsabilità di battere il rigore decisivo è un segno di personalità, merce rara di questi tempi nella truppa bianconera. Poi la gioia e le lacrime. Tipiche di chi tira un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo è consapevole di aver fatto qualcosa di importante per la sua squadra del cuore. Insomma, in quelle immagini si è visto il professionista e il tifoso. Alla faccia anche di chi ha lo ha criticato, reo di aver esultato per una semplice qualificazione in Champions League, minimo sindacale, anche emblema del momento storico.
Comunque sia, ora bisognerà costruire una Juve in grado di tornare a vincere, quanto meno a lottare fino alla fine per un trofeo. Intanto l'allenatore e, salvo cataclismi, sarà Conte. Sicuramente rinforzi in società, con qualche innesto. Poi però servono i giocatori, per dirla alla Platini. Forti sicuramente, oltre ad avere un certo spessore morale e caratteriale. Alla Locatelli, appunto. Nella storia della Juve ha avuto sempre un ruolo importante l'elemento personalità. Il "fino alla fine" è si basa proprio su questo. Negli ultimi anni, in particolare in questa stagione, la truppa ha palesato una certa fragilità mentale, decisiva per una stagione comunque negativa che ha rischiato di diventare fallimentare proprio per il crollo improvviso della squadra durante le partite. E' successo spesso, con Motta in particolare, ma in parte con Tudor. Igor in parte è riuscito a lavorare con la testa, ma il crollo di Parma ha fatto riapparire vecchi fantasmi. Insomma, tecnica sì, manche gente con gli attributi. Giuntoli (o chi per lui) avvisato.
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