Le contropagelle di Marco Sanfelici - Meritavamo di più

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Igor Tudor
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di Luca Cimini

REAL MADRID – JUVENTUS  1  a  0

DI GREGORIO  8  Ingaggia un duello con Mbappè e lo vince a suon di paratone. Di fronte allla seconda palla di Valverde, si supera. La Juventus di trasferta lomita i danni e resta in partita fino all’ultimo per gran merito del suo portiere.

GATTI  7  Difesa impeccabile (perché a Como è rimasto fuori?) con un salvataggio a Digre battuto. Spinge anche in avanti, sostituendosi a Thuram. Gatti è “ànema e còre”, la tecnica non eccelle, ma senza di lui è come giocare in anonimato.

RUGANI  6,5  Nell’unico modulo possibile, Daniele si ritrova. Fa una gara di sacrificio e di posizione, come se fosse in trincea. Marcare Mbappè fa tremare i polsi, ma concede solo il non distruggibile ed è grasso che cola.

KELLY  6  Botte da orbi con chiunque. Bellingham lo frega sul rimpallo velenoso e decisivo, unica volta. Brahim Diaz esce disperato dopo il trattamento che Lloyd gli riserva. 

KALULU  5,5  Fà il primo squillo di tromba, ma spreca con un filtrante “lòfio”. Ha l’andi del maratoneta e percorre chilometri a perdi fiato. Purtroppo però non è Lichtsteiner e nel punto debole del Real non si quaglia.

THURAM  5 La brutta copia che si ripete da un po’ di tempo. Il mister insiste a provarlo di Locatelli e Kephren va in crisi profonda. Sbaglia una quantità enorme di palloni e va spesso a ricoprire spazi non idonei. Non c’è, ma viene cambiato solo dopo il vantaggio “merengue” (CONCEICAO  6,5  La squadra si alza e prova per fino a raddrizzare la baracca. Finalmente si vedono giocatori in bianco ad inseguire un giocatore in nero. Purtroppo si tratta solo di paura per il Bernabue, senza conseguenze)

KOOPMEINERS  6,5  Partita di sostanza come mai prima d’ora. In aiuto al compagno bisognoso, in avanzata e dialogando con la palla al piede. Certo, non è un regista, ma una mezzala “spuria”, non ben definita e quindi deve giocare “dove lo porta il cuore” e forse la manovra ne risente. (LOCATELLI  6,5  Entra e si mette a giocare in verticale, disegnando passaggi in profondità che i difendenti madrileni digeriscono come fossero trucioli di ghisa. No Locatelli, no Party)

McKENNIE  6  Il delegato al lavoro sporco. Poche palle a sostegno, tanti recuperi e contrasti. Della  serie: i boscaioli al potere. Fino alla fine, anche con i polmoni che spuntano dal colletto della maglia.

CAMBIASO  5,5  Continua ad essere lontano dalla migliore versione, ma in un assetto più equilibrato, come il 3.5.2 di stasera, non è esposto a giocate uno contro tutti. Fa speso da sponda per liberare un compagno che riparte, mettendosi al servizio della squadra. Ora lentamente riprende la risalita. (KOSTIC  6  Entra molto bene, ancorché allo scadere. Ha tempo per battere 2 corners e mettere una palla in mezzo che assomiglia ad un tiro, respinto da Courtois)

YILDIZ  5,5  Dovrebbe giocare a ridosso di Dusan, ma poco per volta, con gli inserimenti di Koop e McKennie, si rintana a sinistra vicino alla linea di bordo campo. Sparisce dall’azione e si produce in giocate abbastanza fini a se stesse. Qualcuno lo deve cacciare dalla fascia e buttarlo nella mischia di mezzo. (DAVID  6  Tudor capisce che si può anche osare e portare via un punto meritato. Mette dentro 2 punte e David il suo lo fa mettendo Openda in postazione di tiro)

VLAHOVIC  6,5  Voto meritato per la forza, l’energia, la dedizione, a volte stoica che cala in campo. Certo, dopo 70 metri di corsa con in groppa Militao, i riflessi non sono lucidissimi e il diagonale che scaturisce permette a Cuortois di deviare con la stinco. Peccato, perché come dice il vecchio adagio: goal mangiato, goal subito e Bellingham ringrazia.  (OPENDA  5  Se si entra alla fine della partita e capita di avere un’occasione grande come una casa, è un reato non realizzare. E i punti restano 2 in classifica)

TUDOR  6 Questa volta conta la prestazione in assoluto sopra ogni cosa. Eppure anche questa volta la Juventus lascia sul campo qualcosa che avrebbe meritato. Il mister capisce di avere fatto a Como una grande sciocchezza, decidendo la difesa a 4, con gli annessi e connessi. Gli va dato atto che ricorre subito a correggere l’assetto tattico, ridando consistenza alla fase difensiva e allargando il gioco, fino a colpire il Real Madrid nelle parti deboli, le fasce. Se la Juve avesse un paio di attaccanti spietati e assatanati, forse staremmo a parlare di un altro risultato, ma la figura al Santiago Bernabeu riconcilia con una squadra apparsa troppo disastrata in riva al lago di Como per essere credibile. La classifica strampalata, inventata da qualche simpaticone in vena di follia, recita Juventus al posto 25, prima esclusa dai play off, però le trasferte spagnole sono finite e di 5 gare rimaste, 3 sono allo Stadium. Ci sono i presupposti per la rimonta, ma ci vorrà grande concentrazione e mancanza totale di improvvisati moduli controproducenti. Chiaro, Igor?

      Marco Edoardo SANFELICI