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Juve-Tudor, la cronaca di una situazione prevedibile

Juve-Tudor, la cronaca di una situazione prevedibile TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 19:13Podcast
di Quintiliano Giampietro
Tra impegni di campionato e Champions League, la Juve è alle prese con la questione Tudor: il tecnico è stato confermato a tempo

Il rapporto tra la Juve e Tudor sta vivendo un momento delicato. La società ha ribadito la fiducia al tecnico, ma è legata ai risultati delle prossime partite. Inevitabilmente si torna al percorso attraverso cui il croato è stato confermato.

Parlare dopo è facile. La questione Tudor però sorprende fino ad un certo punto. Per analizzarla in modo giusto, bisogna ripercorrere le tappe con cui la Juve lo ha confermato e tornare indietro di qualche mese. A marzo Motta viene esonerato. Il dt Giuntoli propone Mancini, ma la proprietà dice no. Il motivo è di natura temporale: l'ex ct azzurro infatti chiedeva un contratto triennale, rispetto all'esigenza societaria di sottoscriverne uno fino al termine della stagione, con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla Champions League. Quindi viene ingaggiato Tudor, con le condizioni di cui sopra. Anzi, con l'aggiunta di una clausola con la quale la Juve, entro il 30 luglio, avrebbe avuto la possibilità di rescindere, pagando una penale di 1 milione di euro. Così da poter scegliere un altro allenatore nel caso in cui lo ritenesse opportuno. In sostanza il croato aveva lo status di traghettatore. Finisce il campionato, obiettivo quarto posto centrato. C'è il Mondiale per Club, Igor si fa sentire rispetto all'ipotesi di andarci senza rinnovo. “Non sarebbe giusto per me ”. Il 13 giugno arriva il prolungamento: accordo fino al 2027, con opzione per l'anno successivo. Qualche mese dopo si scoprirà che la clausola di cui sopra è stata eliminata.

Come detto, va ricordato quanto accaduto prima della conferma. La Juve voleva prendere Conte. Il ritorno sembrava ad un passo, ma alla fine salta tutto. Ufficialmente perché il patron del Napoli De Laurentiis lo convince a restare, promettendogli una squadra top, competitiva tanto in Italia, quanto in Europa. Indiscrezioni parlano di Elkann e Chiellini arrabbiati con l'ex centrocampista e poi tecnico bianconero. Ma il diretto interessato smentisce chi lo dava ad un passo dalla Continassa: “Io non avevo nessun accordo con la Juve. A chiunque si è avvicinato, ho sempre detto che avrei dovuto parlare prima con De Laurentiis”. Qualche dubbio resta su come siano andate realmente le cose. Forse un giorno lo sapremo. Comolli allora tenta la carta Gasperini, anche in questo caso missione fallita, l'ex Dea aveva un accordo con la Roma. Da qui la conferma di Tudor. In sintesi, per la Juve si tratta di una terza scelta. In quanto tale, con una posizione di forza ridotta rispetto alla società. Per esempio sul peso in chiave mercato. Poco. Le parole pre Como di Igor sono emblematiche: “Fabregas può scegliere i giocatori da prendere”. Frecciatina. Ed ora, nel momento di difficoltà, la sua panchina è in bilico, dopo soli 7 turni di campionato. Da qualche giorno si stanno facendo i nomi di possibili sostituti. Nel caso, ci sarebbero tre allenatori a libro paga. Scenario a suo tempo preventivabile, considerando lo status originario di Tudor. Chissà se la Juve avesse calcolato questo rischio.