Legge Bove, parla il centrocampista: ''Non è giusto prendersi meriti che non sono propri''
E' trascorso quasi un anno da quel drammatico e triste 1 dicembre 2024, serata in cui si stava disputando al Franchi Fiorentina-Inter. La gara venne sospesa a causa dell'arresto cardiaco che colpì Edardo Bove, lasciando impietriti tutti gli amanti del calcio. Oggi, il centrocampista sta bene ed è intervenuto durante la conferenza stampa a Palazzo Carpegna, in Senato, nel corso della presentazione della legge che porta il suo nome, dedicata al primo soccorso nei casi di arresto cardiaco. Di seguito, le sue dichiarazioni.
''Io sono un professionista, mi trovavo in un campo di Serie A, dove le misure di sicurezza sono completamente diverse rispetto a quelle dei dilettanti o di ciò che può accadere per strada. Sono davvero onorato che ci sia il mio nome, ma se posso essere sincero, sono anche un po’ imbarazzato. Non è giusto prendersi meriti che non sono propri. Il mio episodio è stato importante per me, certo, ma c’è chi si batte da moltissimo più tempo.Vorrei che fosse la legge della Fondazione Castelli, della Fondazione ‘Per Matteo’, di Stefano Carone, di Mattia e Filippo Alessandrini, che a Piacenza hanno salvato una persona. E potrei fare tantissimi altri nomi: penso a Mattia Giani, penso a Davide Astori. Questa legge è per loro. Per me, per la mia famiglia e per le persone che mi vogliono bene è un grande orgoglio essere qui. Avevo promesso di non emozionarmi, ma ci tenevo soprattutto a dire una cosa: dobbiamo combattere la disinformazione. Perché io stesso, prima che mi accadesse ciò che è accaduto, non conoscevo i dati statistici sugli arresti cardiaci.”
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