Libero: Igor Tudor si sente l’ultima ruota del carro?

A volte il calcio somiglia a un vecchio film di Antonioni: lunghi silenzi, sguardi stanchi, e tanta incomunicabilità. Alla Continassa l’aria è pesante, anche se fuori è già estate. Igor Tudor andrà al Mondiale per Club con la Juventus, questo è certo. Ma la certezza, in questa storia, è tutta nel calendario, non nella volontà.
Tudor lo sa. Non è stupido. È un uomo che ha girato il mondo, e che forse pensava che questa chiamata fosse un’occasione, non un rattoppo. E invece eccolo qui, a preparare un torneo da dentro o fuori sapendo di essere entrato solo perché gli altri hanno detto no. Così almeno sottolinea Libero nella sua edizione di oggi. E in effetti, a volerci ragionare su, Conte era il sogno proibito, Gasperini la suggestione di chi crede ancora nel calcio verticale. Palladino, Mancini… nomi lanciati come coriandoli, nel solito carnevale bianconero che da qualche anno diverte poco.
Tudor è arrivato in corsa, ha portato grinta, un’idea, una parvenza di disciplina. Ma non basta. In un club dove da mesi si parla più di dirigenti che di calciatori, anche un tecnico diventa uno specchio opaco. E in quello specchio la Juve si guarda, e non si riconosce. C’è un Mondiale da affrontare e una stagione da ricostruire. Ma se la panchina è occupata per “cause di forza maggiore”, allora la domanda è una sola: dove vuole andare questa Juve? E con chi?
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