Matuidi: "Comolli è l'uomo giusto per la Juve. Yildiz? Pazzesco. E su Allegri e Cristiano Ronaldo..."

In una lunga intervista esclusiva concessa a Tuttosport, l'ex centrocampista bianconero Blaise Matuidi ha analizzato il passato, il presente e il futuro della Juventus:
"Ricordo il giorno del mio arrivo in sede: capii subito di trovarmi in una realtà fuori dal comune. Un’istituzione gigantesca, per storia, blasone, strutture. Insomma, un club forte forte. Le persone che ci lavoravano avevano un'ambizione smisurata. Non voglio dire che al Psg non fosse così, ma era la prima volta che mettevo piede al di fuori della Francia.
Se a volermi più di tutti fu Allegri? Con il mister ho tuttora un rapporto eccezionale. L’ho sentito giusto l’altro ieri per messaggio. Oltre ad essere un grande tecnico, è una persona splendida. E questo è un vantaggio non da poco quando ti ritrovi ad allenare dei campioni. Se ha vinto tanto è anche per via delle sue qualità umane. In quegli anni è stato bravissimo a gestire lo spogliatoio.
Che tasti riusciva a toccare Allegri? A me ha sempre parlato con un fare paterno, come se fossi suo figlio. Grazie a lui mi sono ambientato subito.
L'arrivo di Sarri? Sicuramente Maurizio aveva un approccio diverso: era molto esigente a livello tattico. Al netto delle difficoltà abbiamo vinto, quindi ha avuto ragione lui. È un grande allenatore, e come tutti ha avuto bisogno di tempo per adattarsi al meglio all’ambiente bianconero.
Cosa significava avere Cristiano Ronaldo nello spogliatoio? Cristiano era un professionista impressionante, ossessionato dal lavoro. Una sera rientrammo alle 2 di notte alla Continassa dopo un match di campionato per recuperare le macchine. Eravamo sfiniti, eppure lui andò da Benatia e lo convinse ad accompagnarlo in palestra per un po’ di lavoro di scarico. Ho pensato fosse pazzo (ride ndr). Ronaldo era così: non si fermava mai. È questo il segreto del suo successo e del perché riesca a fare la differenza ancora oggi.
Thuram? Khéphren è un elemento indispensabile per la Juve: sul campo ha dimostrato che il club ha fatto bene a puntare su di lui. Ma è ancora giovane, quindi deve continuare a lavorare per migliorarsi. È nel contesto perfetto per farlo.
Se al posto di Kolo Muani rimarrei alla Juve? Assolutamente sì. Gioca in una squadra che lo mette nelle condizioni di alzare l’asticella ogni giorno. Spero che resti e che possa aiutare il club a vincere dei titoli. Poi ora è arrivato David. Non so quali siano le idee del mister, ma credo che con Kolo potrebbe formare un tandem super. Sono due profili complementari a mio avviso.
Yildiz? Un giocatore pazzesco. L’ho seguito durante l’anno scorso guardandolo in tv, ma vederlo dal vivo al Mondiale è stata un’altra cosa: mi ha davvero impressionato per come tocca la palla, come domina gli avversari. È il simbolo di una squadra giovane a cui va dato il tempo necessario per tornare ai massimi livelli. Capisco che alla Juve ci sia la necessità di vincere subito. Ma penso che la strada intrapresa sia quella giusta. Molti di questi ragazzi diventeranno dei campioni, ne sono certo.
Se con i rinforzi giusti, la Juve potrà competere per lo scudetto? La rosa ha qualità, quindi credo che potranno provare a lottare per il titolo.
Comolli? Io ci ho lavorato insieme ai tempi del Saint-Étienne. Conosce, respira e vive il calcio h24. Quando arrivò da noi, aveva già alle spalle esperienze importanti, soprattutto in Premier League. Ha visione e sa che tasti toccare, per questo credo che alla Juve farà grandi cose. Quando ho saputo che la proprietà avrebbe puntato su di lui, ero contento: è l’uomo giusto per ripartire".
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