Pepe - ESCLUSIVA BN: "Conte e la Juve come moglie e marito, qui giochi sempre per vincere. E su Allegri..."

Pepe - ESCLUSIVA BN: "Conte e la Juve come moglie e marito, qui giochi sempre per vincere. E su Allegri..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 4 novembre 2023, 19:33Altre notizie
di Alfredo Gigliotti

Simone Pepe ha giocato cinque stagioni con la maglia della Juventus, vincendo quattro scudetti e una Coppa Italia. L'ex numero 7 bianconero si è raccontato ai microfoni di Bianconeranews, rivelando diversi aneddoti della sua esperienza a Torino e raccontando tanti aspetti del suo rapporto con Antonio Conte, il tecnico che ha riportato lo scudetto all'ombra della Mole dopo Calciopoli. Sono tanti i temi trattati da Pepe, che ha parlato di Conte e Allegri, della sua esperienza passata ma anche delle ambizioni future di questa Juventus.

L’ARRIVO ALLA JUVENTUS E LA DIFFERENZA CON GLI ALTRI CLUB - “La Juve ha una storia diversa, qui il pareggio non basta, giochi sempre per vincere. La vera differenza tra la mia esperienza a Udine e quella a Torino è stata proprio qui: mi sono catapultato in una realtà con un’altra mentalità”

L’AMORE DEI TIFOSI“I tifosi della Juve si affezionano ai grandi campioni ma soprattutto a chi dà tutto per questa maglia. Se tu lotti per lei, i tifosi sono i primi ad accorgersene e ti idolatrano anche se non hai lo status del grande campione. Io ero uno che dava sempre tutto: correvo tantissimo e talvolta questo mi costava un po’ di lucidità. Lottavo e combattevo, credo che questo ha fatto sì che i tifosi si legassero a me”

CONTE E LA MENTALITA’“Il mister conosceva l’ambiente Juve con tutte le sue dinamiche, era già un passo avanti a tutti appena arrivò. Questo ci diede ancora molta più forza mentale di quanto già non avessimo acquisito dopo una stagione diversa. Tutto il resto di quella stagione trionfale fu merito di una preparazione straordinaria che ha cambiato il modo di lavorare ma soprattutto il modo di vedere la fatica. A fine allenamento eravamo distrutti, ma quello era un valore aggiunto del mister: ci ha dato una forza fisica devastante. Non c’era una sessione specifica di lavoro che ti faceva rompere la schiena, perché te la rompevi per tutta la settimana. Ogni esercizio veniva eseguito ad altissima intensità. Anche all’Udinese correvo tanto, ma non con l’intensità che aveva la Juve di Conte. Inoltre, non appena il corpo si abituava ad un carico di allenamento, il mister alzava ulteriormente l'asticella. Questo ci permetteva di mantenere una tenuta atletica eccellente"

GLI ALLENAMENTI DI CONTE: INTENSITA’ FISICA E TATTICA“Il mister ci diceva: ‘Il motore va sempre allenato’. A fine allenamento eravamo distrutti, ma quello era un valore aggiunto del mister: ci ha dato una forza fisica devastante. Non c’era una sessione specifica di lavoro che ti faceva rompere la schiena, perché te la rompevi per tutta la settimana. Ogni esercizio veniva eseguito ad altissima intensità. Anche all’Udinese correvo tanto, ma non con l’intensità che aveva la Juve di Conte. Inoltre, non appena il corpo si abituava ad un carico di allenamento, lui alzava l’asticella di uno step. Era un maestro di tattica, ricordo un aneddoto di una partita: Juve-Lazio allo Stadium 2-0 con doppietta di Vidal. Negli spogliatoi lui ci disse, durante la preparazione del piano tattico di gara, che se avessimo fatto determinate cose saremmo andati in gol. Detto, fatto, incredibile!”

IL PRIMO SCUDETTO, IL RICORDO PIU’ BELLO“Il primo scudetto di Conte è stato indescrivibile. Io non ero uno che si emozionava facilmente, però ricordo che mancava poco, mi girai verso la panchina e mi dissero che il Milan stava perdendo con l’Inter 4-2 il derby. In quel momento ho realizzato che stava per succedere qualcosa di impensabile. In quel momento ho pensato: ‘Abbiamo fatto un’impresa’. Nessuno ci avrebbe mai scommesso, eppure abbiamo disputato un’intera stagione da imbattuti. Se questa storia l’avessimo scritta noi, di pugno nostro, non sarebbe venuta così bene”

LA JUVENTUS DI ALLEGRI E L’OMBRA DI CONTE – “La Juve può beneficiare di giocare un solo impegno a settimana, può gestirsi meglio e può preparare nel migliore dei modi le partite. Centrare la qualificazione in Champions League sarebbe tanta roba in condizioni normali, però senza coppe ha l’obbligo di lottare per lo scudetto. E’ nella storia della Juve lottare sempre per il titolo. Mister Allegri io l’ho avuto, è una persona in gamba e se ha un contratto così lungo vuol dire che se lo è meritato. Poi, come ogni professionista di qualsiasi settore, alla fine contano i risultati e solo il tempo ci darà le risposte. Conte? Tra lui e la Juve c’è un amore reciproco da tanti anni, si sa, come moglie e marito

UN CONSIGLIO PER IL MERCATO - "A me piace Samardzic, ma per fare il salto di qualità devi prendere Fabian Ruiz. Credo abbia ancora qualcosa in più di tutti gli altri. La Juve deve programmare il futuro ma deve pensare soprattutto al presente"

IL PRESENTE E IL FUTURO DA AGENTE“Il mio ruolo è trasmettere ai giovani che sognano di fare questo lavoro tutte le esperienze che io ho già vissuto, per dargli una mano dall’esterno e guidarli lungo il loro percorso. Questo per loro è un vantaggio, perché possono cogliere suggerimenti importanti da chi ha già avuto carriera nel settore, però per noi è una bellissima esperienza e responsabilità. Dare il consiglio giusto, dire la parola più adatta nel momento migliore per aiutare un ragazzo che ha bisogno è davvero bello”

A PROPOSITO DI GIOVANI DA SEGUIRE, IL CASO FAGIOLI“Non so cosa sia successo, bisognerebbe sapere bene com’è andata ed è difficile parlarne perché si tratta di ragazzi poco più di ventenni che combinano delle leggerezze. Nel nostro ambiente ci sono delle regole e c’è un codice etico che va rispettato, a me dispiace per tutti i ragazzi che sono coinvolti in questa situazione. Nicolò (Fagioli, ndr) lo conosco ed è un bravo ragazzo”