Rocchi: "Ci sono tanti errori, quello che mi ha fatto più riflettere è sulla comunicazione"

Alla conferenza stampa di fine stagione ha parlato il designatore arbitrale Gianluca Rocchi: "Questo campionato è appassionante, ma è di una difficoltà estrema e non ha permesso di valorizzare alcuni giovani per l’importanza e il peso della partita. Quando si investe sui giovani ci vuole tempo e pazienza, purtroppo il calcio non ha né tempo, né pazienza. L’obiettivo è avere 42 arbitri rispetto ai 52 di questi anni, 76 assistenti rispetto agli 87 di oggi e portare il gruppo dei VMO da 4 a 24. Abbiamo fatto bene a livello di investimenti sui giovani e sull’inserimento dei nuovi internazionali, siamo certi che questa sia la strada giusta, ma la gestione del gruppo non è stata semplice. È difficile avere uniformità in un gruppo piccolo, figurarsi in un gruppo grande. È difficile gestire gruppi ampi, alcuni allenatori chiedono di ridurre le rose, figurarsi l’organico arbitrale. Questo è l’aspetto che mi ha messo maggiormente in difficoltà. Abbiamo europeizzato il nostro arbitraggio in un campionato che ha difficoltà ben diverse rispetto all’Europa League, non si può paragonare una partita per la salvezza che una partita della Champions League. Avevo chiesto di essere duri nelle ultime giornate e sono stati allontanati cinque allenatori nella penultima giornata, le proteste sono eccessive".
E ha sottolineato: "Se la strada del dialogo non è corretta dirò ai ragazzi di essere più duri da subito, non sono tollerabili alcune proteste delle panchine. Abbiamo dato un’apertura generale sui nostri errori, ci assumiamo le nostre responsabilità e non devo dire bravo a me stesso, ma agli arbitri perché ci sono ragazzi che sono disponibili a far ascoltare le loro voci per poi essere messi in discussione davanti all’opinione pubblica. Gli arbitri si mettono in discussione pubblicamente e questa cosa non va sottostimata, non è corretto. Sapere che la tua decisione sarà ascoltata non è cosa da poco, nessuno mi ha chiesto di non far ascoltare l’audio. L’uniformità è uno degli aspetti più difficili, è quasi impossibile non avere un’uniformità ma dobbiamo avere coerenza. Poi se capita un errore in eccesso o in difetto sarà un errore. Questa sarà una delle difficoltà più grosse, open VAR ha dato una grandissima possibilità di crescita che ci è stata concessa da DAZN. Ci ha permesso di aprirci e ci ha costretto a lavorare molto sulla comunicazione, se sai che vieni ascoltato una stupidaggine non la dici".
E ha concluso dicendo: "Per noi il lavoro è stato decisamente positivo, specialmente nelle ultime due giornate dove abbiamo fatto la trasmissione 24 ore dopo. Non è facile metabolizzare un errore, ma ci stiamo lavorando. Ci sono tanti errori, quello che mi ha fatto più riflettere è sulla comunicazione. Non è stato facile gestire gli audio su Open VAR, in alcune circostanze ho dovuto tutelare i ragazzi, esempio su Inter-Roma, ma questa è una scelta mia. Non sono bravo a preparare questo tipo di lavoro, come esperienza ho capito che è meglio far vedere tutto. Questa è una sfida che lancio per il futuro, a me va bene questo ma dovreste anche concedere la possibilità di designare un arbitro che ha sbagliato anche la settimana successiva".
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