Tardelli a La Stampa: "Heysel? Quella Coppa Campioni non è mia"

Tardelli a La Stampa: "Heysel? Quella Coppa Campioni non è mia"TUTTOmercatoWEB.com
Marco Tardelli
giovedì 29 maggio 2025, 09:01Altre notizie
di Luca Cimini

Il 29 maggio 1985 resterà per sempre una delle date più tragiche nella storia del calcio. Quel giorno, lo stadio Heysel di Bruxelles divenne teatro di una catastrofe che costò la vita a 39 persone, di cui 32 italiane, poco prima della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool. A distanza di quarant’anni, il ricordo di quella serata è ancora vivo, tra commemorazioni, riflessioni e ferite che non si sono mai rimarginate.

Le dichiarazioni di Tardelli sull'Heysel

Marco Tardelli, ex centrocampista della Juventus e uno dei protagonisti di quella serata, ha raccontato ancora una volta quanto accaduto in una recente intervista a La Stampa, con parole forti e toccanti. "Un uomo e un bambino si presentarono negli spogliatoi chiedendo aiuto, volevano uscire da lì. Erano disperati", ha ricordato. L’ex centrocampista bianconero ha poi aggiunto: "Si parlava di una o due vittime, ma solo il giorno dopo ho capito l’entità della tragedia. Quel papà disperato doveva farci capire cosa stava accadendo davvero." Per Tardelli, quel trofeo non è mai stato sentito come proprio: "Quella Coppa non è mia", ha affermato senza esitazione.

Le conseguenze e la memoria
La tragedia dell’Heysel cambiò profondamente il modo in cui venivano gestiti gli eventi sportivi. Le responsabilità ricaddero anche sulle autorità belghe per l’inadeguatezza delle strutture e sulla UEFA per la scelta di uno stadio non all’altezza dell’evento. 

A 40 anni di distanza, la Juventus ricorda ogni anno le vittime con cerimonie commemorative. Anche in occasione dell'anniversario, è stato chiesto che venga osservato un minuto di silenzio prima della finale di Champions League, come appello alla memoria e al rispetto.