Caro D(j)ario, abbiamo evitato di diventare dei novelli don Chisciotte.

Caro D(j)ario, abbiamo evitato di diventare dei novelli don Chisciotte.TUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
giovedì 1 giugno 2023, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli
fonte Radio Bianconera

Caro D(j)ario,

siamo quasi alla fine. Mancano solo più 90 minuti alla conclusione di una delle peggiori stagioni della Juventus del recente passato, ma forse in assoluto, tra risultati deludenti in campo e vicissitudini extra campo. Con i primi, almeno in parte, necessariamente figli delle seconde. Domenica sera c’era Juve - Milan all’Allianz e ti devo confessare che nell’ingenuità dei pensieri estivi, nell’ottica di lottare per lo scudetto, vedendo la collocazione di questa partita alla penultima di campionato mi ero detto: “speriamo che per quella gara i giochi siano fatti, perché giocarsi lo scudetto alla penultima contro il Milan potrebbe essere pericoloso”. Eravamo in tanti domenica sera, lo stadio era pieno come non succedeva da un po’, nonostante i punti in palio potessero ancora essere inutili. Solo due giorni più tardi avremmo scoperto che quei 10 punti che ancora erano in sospeso erano diventati definitivi, nel bene e nel male, perché nel patteggiamento della Juve, in parallelo con una sanzione solo economica sulla “manovra stipendi”, c’era anche la rinuncia a ricorrere contro la sanzione in punti comminata fin qui, che allo stesso tempo sarebbe stata unica.

Quindi 10 punti in meno, ufficiali, totali e definitivi. Una decisione che ha fatto trasecolare molti tifosi che avrebbero voluto una Juve battagliera fino all’ultimo livello, fino al famoso ricorso al TAR per la sospensione del campionato (che tra l’altro, è una pura chimera che si può verificare solo in alcuni specifici casi), posizione peraltro che appoggiavo anche io fino a qualche tempo fa. Quello che però ho capito col tempo è che questa sentenza assumeva sempre più i contorni di una farsa, una voglia di punire la Juve per partito preso e non per reali infrazioni commesse (anche perché non puoi infrangere una legge che non c’è) e il fatto che lo stesso Chinè sia passato nella seconda richiesta dai 9 punti di gennaio agli 11 di maggio ne è stata la definitiva conferma. Non si può combattere contro i mulini a vento, rischiavamo di trasformarci in moderni don Chisciotte, e se il patteggiamento ha portato a questo non posso che fare i complimenti, questa volta sì, ai legali della Società.

Non si potevano riavere i punti indietro, e lo si è capito perché non ci sono iter logici che siano stati seguiti né che lo sarebbero stati: e allora il male minore era tapparsi il naso su questi 10 punti ma fare in modo che fossero solo 10 e che si chiudesse la vicenda subito. In questo modo siamo sicuri di due cose: primo, l’anno prossimo partiamo da zero, come tutti, senza penalità né in partenza né in itinere, e non era così scontato, evitando il rischio di un’altra stagione sulle montagne russe con rischio di ripercussioni anche su quella ancora dopo; secondo, avendo chiuso tutto adesso, e persino in anticipo rispetto al 15 giugno previsto, possiamo almeno impostare tutto il mercato con cognizione di causa, e visti gli errori delle ultime sessioni ben venga se c’è almeno un’idea chiara di dove saremo l’anno prossimo. Tra l’altro, in questo campionato assurdo, la classifica dice che siamo sicuramente in Conference League e addirittura con la possibilità di entrare ancora in Europa League nonostante le due sconfitte consecutive con Empoli e Milan. È vero, manca la decisione finale di Ceferin, ma sinceramente, se ci togliesse anche dalla Conference, ci farebbe quasi un favore, considerando le trasferte alla fine del mondo previsti da quella competizione. E ho quasi la sensazione che se Conference sarà dalla classifica, ci potrebbero lasciare dentro proprio per aumentare l’appeal della competizione. Non esistono squadre del blasone della Juventus che partecipano a quella competizione dall’inizio.

Come ti ho scritto spesso in queste settimane, dobbiamo e possiamo solo aspettare. Forse neanche troppo, e magari almeno vincendo l’ultima a Udine domenica sera

                                                                                                                                                                                                              Dario