Caro D(j)ario, ci risiamo: è ripartito lo sport preferito dei tifosi antijuventini

Caro D(j)ario, ci risiamo: è ripartito lo sport preferito dei tifosi antijuventiniTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 23 marzo 2023, 17:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli

Caro D(j)ario,

ci risiamo. Uno degli sport italici preferiti è tornato in auge negli ultimi 4-5 giorni ovvero, nemmeno a dirlo, dopo il derby d’Italia andato in scena domenica sera e che ci ha visti finalmente uscire vittoriosi da una trasferta contro una big, dopo aver messo le pive nel sacco contro, in ordine cronologico, Milan, Napoli e Roma. La vittoria per quanto mi riguarda è stata anche più netta del solo “corto muso” finale, quell’1-0 che tanti attribuiscono ad Allegri come risultato preferito ma che lui stesso ha spesso ribadito di non digerire più di tanto. Vittoria più netta perché per la prima volta quest’anno, o forse in una delle rare volte di quest’anno, la Juve ha dato la sensazione di essere sempre in pieno controllo della gara, andando molto più vicina al raddoppio che al subire l’eventuale pari. Ma il gol nasce da un episodio dubbio, un potenziale controllo con un braccio di Rabiot che 1000 vivisezioni di immagini non hanno potuto confermare, se non qualche fermoimmagine frontale (o screenshot se preferisci) che qualcuno ancora continua a pensare possa essere prova provata, con buona pace della prospettiva e di chi ha dato ragione all’arbitro, peraltro a termini di regolamento in maniera corretta.

Ma torniamo allo sport nazionale, perché proprio da qui dobbiamo ripartire. L’episodio di Rabiot, lui è il protagonista di questo piccolo grande psicodramma antijuventino, ha ridato fiato alle fauci di chi “la Juve ruba”, “la Juve è favorita dagli arbitri”, “contro di loro si parte sempre sotto di 1”. Mi limito ai soli scontri tra Juve e Inter che mi vengono in mente, anzi nemmeno a tutti, per fare un piccolo promemoria: non bisogna andare troppo indietro nel tempo, basta la partita di andata, in cui un rigore solare su Danilo è stato convertito in un fallo di mano dello stesso giocatore brasiliano, che sulla spinta subita da dietro tocca ovviamente involontariamente la palla con la mano spedendola in rete. Gol da annullare? Ci sta, perché colpita con la mano, ma a quel punto rigore per la Juve, ovviamente non fischiato. Andiamo all’anno scorso, sempre all’Allianz, rigore netto per la Juve per un pestone a Zakaria chiaramente sulla linea di porta. Le immagini c’erano, sono "solo" arrivate un po’ in ritardo, nonostante il piede sulla riga niente rigore e Inter che esce coi 3 punti. Andiamo un po’ più indietro nel tempo, torniamo a san Siro per un’espulsione assurda di Van der Saar, che colpisce la palla fuori area palesemente di testa ma viene espulso perché l’arbitro vede un tocco di mano. Non c’era il VAR, non si poteva rivedere, errore marchiano. E mi sto limitando al campionato, perché anche la finale di coppa Italia dell’anno scorso ha presentato un paio di episodi ben più che dubbi, tra un rigore fischiato all’Inter inesistente e uno non fischiato alla Juve. Ma lo sport italico è proprio questo, dire che la Juve viene avvantaggiata anche quando non è vero, come in questo caso, e mai evidenziare quando succede il contrario. Ancora oggi, a 4 giorni dalla partita, vedo postare sui social quei famosi fermoimmagine frontali con didascalie tipo “da qui è evidente il tocco di mano”. Sì, e i turisti che fanno la foto tenendo la torre di Pisa sono tutti dei moderni Atlante. Ripeto, si chiama prospettiva

In tutto questo abbiamo vinto una partita importantissima, che ci rimette ulteriormente in corsa per una rimonta clamorosa verso la zona Champions League anche nella classifica attuale e che “in quella classifica là” (a proposito, ne sapremo di più il 20 aprile) ci proietta al secondo posto sempre più solitario, a +4 dalla Lazio, +6 dalla stessa Inter e addirittura + 8 sul Milan che sarebbe quinto, quindi con un certo margine di vantaggio sulla prima che potrebbe estrometterci dall’Europa delle big. Nell’Europa delle “meno big”, abbiamo passato il turno col Friburgo e abbiamo pescato lo Sporting Club de Portugal, meglio noto in Italia come Sporting Lisbona. Poteva andare meglio? Sì, soprattutto considerando il “pacchetto tabellone” che i è toccato in sorte, ma parliamo dei quarti di finale di una competizione europea: se vuoi vincere, devi dimostrare di essere più forte, altrimenti è giusto andare a casa. Tra poco gioca la nazionale, curiosamente senza nessun bianconero (Chiesa prima e Bonucci poi, unici due convocati, hanno dato forfait). Prendiamoci qualche giorno di riposo che poi arriva un aprile pieno di impegni, compresa la nuova doppia sfida all’Inter per le semifinali di Coppa Italia

                                                                                                                                                                                 Dario