Caro D(j)ario, ci siamo scoperti più juventini che mai

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giovedì 26 gennaio 2023, 19:00Caro D(j)ario...
di Dario Ghiringhelli

Caro d(j)ario,

siamo alla seconda pagina di questo nostro viaggio insieme e se possibile va peggio di settimana scorsa. Venerdì siamo andati a cena con 37 punti in classifica e ci siamo alzati da tavola che ne avevamo 15 in meno. Dopo lo sgomento iniziale è montata la rabbia per una sentenza che è stata definita iniqua da più parti, per la quale la Juve ovviamente farà ricorso, e che ha coinvolto e sta coinvolgendo tutto il popolo bianconero d’Italia e del mondo, se è vero come è vero che tutti i club juventini stanno aderendo alla protesta invitando i propri soci a dare disdetta dagli abbonamenti a qualsivoglia tv a pagamento. Mi sono immaginato il me stesso bambino, quando compravo gli album delle figurine e nelle prime pagine c’era la classifica con tutti i quadratini da annerire a mano a mano che le squadre facevano punti, a dover cancellare ben 15 di quei quadratini anneriti con tanta fatica e precisione, specchio di quelle messe sul campo per conquistarli durante le partite. Il mio album sarebbe risultato un papocchio, così come lo è la classifica reale, visto che c’è la possibilità, e per tutti gli juventini ovviamente la speranza, che il CONI annulli questa penalizzazione anche a a seguito di una serie di controsensi già emersi in questi primi 6 giorni e che probabilmente, se si va avanti così, continueranno ad emergere.

Nel frattempo la Juve di punto ne avrebbe fatto un altro, pareggiando in casa contro l’Atalanta una gara che sarebbe già stata difficile in condizioni normali e che si è rivelata ovviamente ancora più ostica per lo stato psicologico del post penalizzazione, ma proprio dall’Allianz Stadium domenica sera sono arrivate le risposte più belle e forse inaspettate. I giocatori sul campo hanno dato davvero tutto, commettendo errori marchiani forse proprio per quella condizione psicologica precaria di cui sopra, ma non mollando davvero mai e riuscendo a raddrizzare la situazione non una ma ben due volte, nonostante gli avvii shock di entrambi i tempi; e il pubblico ha risposto in maniera veemente, riportando tifo e cori per tutta la partita senza soluzione di continuità, con la Juve sotto e sopra nel punteggio, rimarcando la voglia di stare vicino a giocatori e società in maniera uniforme e unita.

Dei giorni successivi la protesta di cui parlavamo, la voglia di prendere le distanze da questo sistema con centinaia e poi migliaia di tifosi che prima in maniera singola e poi a livello di club hanno iniziato a disdire gli abbonamenti alle pay TV, evidenziando un concetto semplice ma non banale: se ce l’hanno con noi juventini, i nostri soldi non glieli diamo. Eh sì, perché i tifosi della Juve i soldi li spendono, per vedere partite che a questo punto hanno il valore di una partitella nel cortiletto di casa, e per i tanti che vengono da fuori anche per organizzare viaggi costosi e dispendiosi che forse non valgono più nulla. Io domenica c’ero, e ci sarò anche nelle prossime, a sostenere la Juve come se non più di prima, perché abbiamo anche scoperto di essere stati condannati letteralmente da “fuori legge”, nel senso che una legge al riguardo di fatto non c’è, e non si capisce come sia possibile infrangere una regola che non esiste. Da oggi, e finché non ci sarà una sentenza finale, ti lascio con una doppia classifica: quella attuale e quella “virtuale”, o forse reale: in quella attuale la Juve è decima, a pari punti con Fiorentina e Bologna, appena in fondo alla colonna sinistra, a 12 punti dalla Conference League, 14 dall’Europa League e anche dalla Champione; in quella che ci piace comunque pensare possa tornare ad essere, siamo secondi a pari punti col Milan, vediamo il Napoli che scappa ma difendiamo con le unghie un piazzamento in Champions che, se giochiamo sempre come domenica, potrebbe non essere utopia

Dario