Il 2021 come anno da prendere da esempio per non commettere più gli stessi errori. E dal 2022....

Il 2021 come anno da prendere da esempio per non commettere più gli stessi errori. E dal 2022....TUTTOmercatoWEB.com
martedì 28 dicembre 2021, 00:02Editoriale
di Alessandro Santarelli

L’anno che va in archivio non entrerà di certo nei ricordi più sfavillanti della storia della Juventus. Eppure, due trofei sono stati portati a casa, e qualcosa di buono si è visto. Troppo poco però per chiudere il 2021 con un sorriso. Soprattutto perché la sensazione è che l’annata non sia stata sfruttata per gettare le basi del futuro. Ci porteremo dietro il clamoroso, nei tempi, addio di Ronaldo, la disperata ricerca di un attaccante negli ultimissimi giorni di mercato, e lasciatecelo dire, un certo senso di approssimazione che non fa parte del dna della Juventus. Vincere non è la normalità, ma la straordinarietà, programmare invece è la base per arrivare ai successi. Ecco, il senso di aver gettato via un anno resta, quell’impressione di aver calcolato che sarebbe bastato un allenatore per tornare ai fasti di pochi mesi fa senza invece mettere in preventivo che le squadre sono fatte soprattutto dai calciatori, rimane come un balzello che ci portiamo dietro pensando al 2021 e alle strategie che hanno accompagnato l’arrivo della nuova stagione. Allegri ha provato a cambiare pelle alla squadra, ma si è presto accorto che quel senso di identità, quel gruppo invincibile, quell’essere squadra a prescindere da tutto, era svanito.

Lo hanno confermato piano piano anche i senatori, dalle parole di Bonucci a quelle di Chiellini e Bernardeschi fino alla stoccata finale arrivata poche settimane fa da un giovane senatore come De Ligt, pronto a bacchettare alcuni suoi compagni di squadra che non hanno la mentalità giusta per giocare nella Juventus. L’anno che verrà non porterà la bacchetta magica per cambiare immediatamente tutto, ma dovrà essere sfruttato per iniziare quel processo di ricostruzione troppe volte rimandato. Da gennaio 2022 non aspettiamoci chissà quale colpo di mercato, ma sarebbe già importante pianificare una strategia definita per giugno, quando si tireranno le somme della stagione e si capirà il da farsi.

Via chi non crede più alla Juventus, via chi gioca quasi per farci un favore, via chi non ha la mentalità giusta, via chi si sente come un corpo estraneo. Si, stavolta la costruzione  deve nascere dalle cessioni e dal mettere insieme un gruppo che posa diventare subito squadra. Alle vittorie si può derogare, e i tifosi lo sanno, alla mentalità e alla voglia di lottare no. Al nuovo anno chiediamo anche un cambio di strategia dal punto di vista comunicativo.

Ci hanno fatto piacere le parole di Arrivabene dedicate ai tifosi, assieme alla famiglia Agnelli, la vera forza della Juventus, troppe volte dati per “ scontati” e trattati solo come clienti. La rotta è quella giusta, a patto che la linea non sia soltanto di comodo perché il momento non è dei migliori.

Ci piacerebbe infine vedere la società difendersi dai continui attacchi mediatici e non. A volte le vittorie fuori dal campo contano anche di più di quelle ottenute sul rettangolo verde.