Il giusto equilibrio tra giovani e leader esperti

Il giusto equilibrio tra giovani e leader espertiTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 3 agosto 2022, 10:20Editoriale
di Vincenzo Marangio

Come in tutte le cose, la parola chiave per farle funzionare è equilibrio. Una condizione che sembra essere sempre più sconosciuta al mondo del tifo che pretende il "tutto e subito" il "giovane affamato" ma che poi se perdi certe partite ti rendi conto che in fondo è mancata "l'esperienza del campione". Per non parlare di chi pretende l'allenatore spregiudicato che insegua il "calcio moderno" ma che poi, però, stia attento anche alla difesa perché "non si possono incassare troppi gol". Quegli stessi palati fini e perennemente insoddisfatti che vogliono vedere le proprie squadre correre a perdifiato ma che se poi i muscoli dei giocatori crollano allora "è colpa dei preparatori", che vogliono i grandi nomi sul mercato ma anche le idee originali, che si spenda tanto ma non troppo. Insomma la parola equilibrio nell'attuale scenario ha la stessa fisionomia di un fiore nel deserto. 

Manca l'equilbrio nel capire che non si può costruire la squadra dei sogni, ma abituarsi all'idea che ci saranno delle imperfezioni di rosa su cui dovrà essere bravo l'allenatore a lavorare, e uno staff medico che dovrà trovare il giusto compromesso per far correre la squadra senza tirare troppo la macchina facendole fondere il motore. Che si può costruire una grande squadra con 2-3 top, lasciando i dream team a quegli sceicchi che pensano ancora che i soldi siano la formula per vincere la Champions. E invece serve l'intelligenza, la preparazione, il giusto compromesso e, appunto, equilibrio.

L'equilibrio che si può trovare nell'allestimento della squadra tra giovani e campioni esperti, quello che si sta cercando di fare alla Juventus, unica squadra ad aver abbracciato e portato avanti il progetto U23, un progetto che comincia finalmente a portare i suoi frutti: Miretti, Fagioli, Soulé, Aké, Da Graca, Compagnon, Barbieri e tanti altri. Una vera e propria cantera da cui attingere a costo zero per rinforzare la rosa e creare valide alternative costruendosi in casa, magari, i campioni di domani. Ma anche qui, naturalmente, la parola d'ordine è equilibrio. Costruire un intero reparto con i giovani invece di farli crescere in coppia e all'ombra di campioni significherebbe rischiare di bruciarli e allontanare le vittorie che devono tornare ad essere pane quotidiano per la Juventus. Per fare un esempio: Fagioli cresce e rende meglio se lavora insieme a Pogba, se apprende dal grande campione come affrontare le grandi sfide e come trasformare la tensione in carica emotiva, magari anche come riprendersi dagli infortuni e come reagire alle sconfitte o mitigare le vittorie. Lo stesso può avvenire per Soulé con Di Maria (parlando peraltro la stessa lingua) o Gatti e Bremer dal tanto bistrattato Bonucci. 

Quello che sta cercando di costruire la Juventus è una miscela esplosiva, composta da talento, fame, carattere ed esperienza senza fretta ma abbastanza velocemente da tornare a vincere da subito. Un equilibrio difficile ma pur sempre equilibrio. La parola d'ordine...