Il sogno del presente prosegue, ma le basi per il futuro sono già solide

Il sogno del presente prosegue, ma  le basi per il futuro sono già solide
martedì 23 gennaio 2024, 12:50Editoriale
di Alessandro Santarelli

Continuare a sognare è il modo migliore per godersi il momento. Senza fantasticare troppo, ma con la consapevolezza che la Juventus è tornata a fare paura, a mettere pressione alle avversarie, a divertirsi e divertire  . Non più brutta sporca e cattiva, ma bella, pulita e probabilmente  troppo buona. Un pochino di cattiveria in più servirebbe, soprattutto in determinate occasioni. Sassuolo e Lecce hanno mostrato il volto forse migliore dei bianconeri, capaci di vincere come “ai vecchi tempi” convincendo e regalando sensazioni molto positive.

Si potrà proseguire su questa strada? E’ quello che si augurano i tifosi in primis, consapevoli di avere di fronte un gruppo pronto a tutto quando scende in campo. Il percorso è avviato, la crescita costante, nonostante alcune defezioni importanti, come quelle di Rabiot e Chiesa a Lecce. Il 2024 è iniziato nel migliore dei modi, vittorie, gol a grappoli e Vlahovic tornato quasi ai livelli di Firenze. Eppure l’allenatore è lo stesso, la squadra la stessa, ma è il giocatore che è cambiato, come ammesso nel post gara. Più sereno, più tranquillo e soprattutto libero dai problemi fisici. Ora, la domanda resta sempre quella: quanti margini può ancora avere la Juve? Quanto ha spinto il motore? Quanta benzina servirà per proseguire la corsa? Lo scopriremo solo vivendo, come direbbe Lucio Battisti, ma una cosa, almeno nel mio giudizio, non cambierà: si stanno creando le basi per aprire un nuovo ciclo importante.

Certo, il sogno è intrigante, la voglia di concretizzarla enorme, la sensazione di potersi trasformare in lepre abbastanza concreta, ma non dobbiamo mai dimenticare che davanti, anzi al momento dietro ma solo virtualmente, abbiamo una compagine forte e soprattutto costruita per vincere già quest’anno. Ecco, la differenza, per quanto possa sembrare strana vista la nostra storia, sta proprio qui. Nel fatto che gli obbiettivi, per le due società  sono diversi.

Poi è naturale che il desiderio aumenti giornata dopo giornata, cosi come la consapevolezza che la nostra squadra stia crescendo sotto tutti i punti di vista. Allegri è stato bravo a plasmare il gruppo, a inculcare nella testa di tutti che a volte l’impossibile può diventare possibile. Ma per farlo servirà il contributo di tutti, nessuno escluso. Godiamoci il presente, comunque vada a finire, perché il futuro tornerà ad essere a tinte bianconere. E questo spaventa tutti.

L'ultimo pensiero va a Gigi Riva. Ho ricordi vaghi del calciatore, molto più nitidi quelli dell'uomo immagine di una nazionale che sapeva ancora attirare simpatie grazie anche alla sue discreta ma fondamentale presenza. Addio Rombo di Tuono.