Il teatrino dell'Ingiustizia Sportiva ha colpito ancora. Ma quali sono le vere intenzioni della proprietà?In ballo c'è la credibilità agli occhi dei tifosi

Il teatrino dell'Ingiustizia Sportiva ha colpito ancora. Ma quali sono le vere intenzioni della proprietà?In ballo c'è la credibilità agli occhi dei tifosi
martedì 23 maggio 2023, 14:56Editoriale
di Alessandro Santarelli

Colpiti e affondati, su tutta la linea, su tutti i fronti, fuori e dentro il campo. L’una conseguenza dell’altra, la penalizzazione di 10 punti arrivata pochi minuti prima del fischio di inizio a Empoli, in una farsa chiamata Ingiustizia sportiva, alla quale però la Juventus sia dentro che fuori dal campo ha reagito nello stesso modo, sciogliendosi. Incommentabile la prestazione  del Castellani, un’umiliazione che i tifosi non meritano. Cosi come non meritano gli schiaffi presi nelle aule virtuali dell’Ingiustizia sportiva.Schiaffi che sono arrivati sempre più decisi, più forti, ai quali non si è mai saputo reagire. La Juventus non c’è più, il ritornello scritto dagli increduli ascoltatori di Radiobianconera, tra lacrime rabbia e delusione. E ora? Adesso la proprietà decida cosa fare, ma lo faccia nel più breve tempo possibile. Perché la situazione è sportivamente drammatica. Batta un colpo, faccia sapere che esista e che tiene alla Juventus. Perché le parole pronunciate da Allegri a fine gara, dovevano essere proferite da un dirigente, da un esponente della proprietà per far tuonare l’indignazione. Invece si è affidato ad un allenatore, ormai in totale confusione in campo, ma lucido fuori, una difesa che sarebbe dovuta arrivare dai piani alti. Basta con il “ buonismo” basta con lo “ stile” i tifosi sono sfiniti e delusi, ed è bene che questo lo si sappia.

Attenzione, stavolta non è come il 2006. Allora ci ritrovammo tutti uniti, invademmo Rimini e ogni campo di serie b in cui si giocava, vennero fatti decine e decine di abbonamenti alle tv. No signori, oggi la situazione è diversa e la società, anzi la proprietà lo deve sapere. Qui la sensazione è che per la seconda volta non abbiamo saputo difenderci, che tutto è stato accettato senza battere ciglio, con parole di circostanza. Qui la sensazione è di una continua e costante umiliazione che il popolo bianconero non è più disposto ad accettare. Tradotto? C’è la possibilità che per protesta anche verso la linea societaria calino gli abbonamenti allo stadio, la vendita dei biglietti e di tutto l’indotto Juventus. Perché l’amore non passerà mai, ma l’idea di sentirsi lontano anni luce dalla proprietà e di essere trattati solo come clienti è molto forte.

Possibile che le parole di difesa debbano arrivare oltre che da Allegri da Mourihno? Possibile che non si riesca ad andare oltre le solite frasi fatte? Possibile che il nostro collegio difensivo non sia riuscito a spuntarla neppure una volta? Certo, di fronte avevamo il terzetto delle “ meraviglie” ,  formato da Chinè, Gravina e Ceferin, ma la nostra difesa non è riuscita a battere neppure mezzo colpo. Oppure si è scelto questa linea per non aggravare ulteriormente posizioni? Se cosi fosse, l’obbligo è quello di parlare, spiegare, illustrare, perché il vero patrimonio della Juventus, non lo si scordi mai, sono i tifosi. E’ stato uno stillicidio e una mancanza di rispetto verso tutti, ha ragione su questo  Massimiliano Allegri, ma il basta, deciso e convinto, lo deve dire la società, o la proprietà.

Perchè adesso fa sinceramente rabbia sentire le parole dei dirigenti delle altre squadre quasi di solidarietà nei confronti della Juventus. Adesso tutti vogliono riformare la giustizia sportiva, adesso tutti temono che forse i tifosi bianconeri possano far saltare il banco. Bene, una motivazione in più per agire e passare al contrattacco, visto l'apparente immobilismo di chi dovrebbe tutelare la Juventus e i suoi tifosi.

Chiaro che in questa stagione la squadra non ha ormai più niente da dire. Il prossimo anno non sarà facile e già lo sappiamo, ma almeno si cominci a programmare qualcosa di serio e credibile, cercando anche giocatori di carattere, capaci di remare anche in mezzo alle tempeste. Altrimenti la vera penalizzazione arriverà dai tifosi, e da li diventerà davvero difficile uscire, per tutti. Rifletta la società, rifletta la proprietà.