Sprazzi di Juve spallettiana tra bastone e carota. Arbitri, il disastro continua!

Sprazzi di Juve spallettiana tra bastone e carota. Arbitri, il disastro continua!
Oggi alle 00:01Editoriale
di Alessandro Santarelli

Finalmente. Sprazzi di Juve, sprazzi di squadra, sprazzi di identità. Quello che serviva, quello che occorreva per riportare un minimo di serenità nell’ambiente, scosso anche dalle ultime vicende societarie, sulle quali però Elkann ha messo un punto definitivo. Il campo è quello che offre le risposte più attendibili, soprattutto quando hai un allenatore che può indirizzare le partite. Sul rettangolo scendono sempre i calciatori e il destino resta nelle loro mani, ma le scelte di Spalletti, la capacità di leggere e guidare la squadra anche nei momenti complicati, è un booster di cui oggi la Juve non può fare a meno. Nessuno è perfetto, anche Luciano da Certaldo può sbagliare, vedi Napoli, ma oggi abbiamo la garanzia che in panchina siede un tecnico della “ vecchia” scuola, quella che serve nei momenti delicati e che può provare a trascinare la nave fuori dalla tempesta.

Ci prova con le carezze, vedi la storia del ritiro abolito, e con qualche punta di bastone quando serve, ma a Bologna forse per la prima volta abbiamo avuto la sensazione di una squadra più convinta dei propri mezzi, che non sono eccelsi ma neppure tutti da buttare, e maggiormente dentro la partita. Questo non vuol dire che la febbre sia passata, siamo in una fase di convalescenza, ma dopo gli schiaffi di Napoli e il pessimo primo tempo di Champions, serviva una risposte forte e decisa che è arrivata. Il ciclo di ferro non è finito, perché adesso la riprova ci sarà con la Roma, ma come si dice sempre, la migliore medicina nel calcio sono i risultati.

Non servono moduli per vincere, il calcio liquido ( parola che odio ma che in questo caso calza a pennello) spiegato da Spalletti nel pre Bologna richiede capacità di sviluppare  in più fasi e in più zone del campo, uscendo dal modello forse superato del calcio esclusivamente posizionale. E poi c’è il lavoro sulla testa, sulle capacità mentali di una squadra che troppo spesso si sente brutto anatroccolo anche di fronte a fake team come il Napoli di Conte che ha battuto troppo facilmente da Juve.  Dialogo ma anche confronti serrati per entrare dentro il mondo Juve sempre di più, gradualmente ma senza fare sconti a nessuno.

Sconti che continuano a fare gli arbitri regolarmente agli avversari della Juve. Credevate di aver visto tutto? Poveri illusi, alle infinite perle si aggiungono il rigore non dato per fallo su David, perché viene spinto solo con una mano e non due, e la mossa da Wrestling di Lukumi su Conceicao passata sotto gli occhi di direttore di gara e var come la stella cometa. Niente da fare ormai il calcio, perché gli errori si sommano domenica dopo domenica resta in mano ad una classe arbitrale di bassissimo livello ed a assistenti var che non applicano il protocollo, ammesso che ne esista ancora uno, ma lo rivedono e correggono ogni volta. Ma vedrete che con l’Italia al mondiale tutto passerà il cavalleria, Gravina verrà eletto imperatore e Rocchi re. Contenti voi...