La prima urgenza è capire di che pasta siamo fatti per rialzarci da soli

La prima urgenza è capire di che pasta siamo fatti per rialzarci da soli
lunedì 6 febbraio 2023, 12:02Editoriale
di Antonio Paolino
In campo e fuori serviranno atti coraggiosi e funzionali. Lo scontro diretto con la Salernitana servirà per riprendersi i punti dell'andata

La Juve vive momenti complicati da quando il terremoto della penalizzazione l'ha trascinata nel baratro dell'incertezza. A grandi linee conosce i contorni delle tempistiche per provare ad uscirne, ma sempre col dubbio che potrebbe non bastare per ritrovarsi dove gli sforzi del campo avevano garantito il secondo posto fino a poche settimane fa. Una classifica bistrattata per motivi incomprensibili, ma decisamente a livello delle inseguitrici del Napoli che sta facendo un campionato a parte. Nessuno però pensava di potersi mai trovare in una situazione del genere, per di più a metà campionato e con accuse neppure minimamente giustificate, nei tempi e nei modi, da norme e prove certe. 

Fuori dal campo - Toccherà ai nuovi dirigenti non tralasciare nulla per smontare, al momento, teorie accusatorie a senso unico prima di affrontare poi anche il secondo tempo del fascicolo stipendi. Non certamente una passeggiata per una società di calcio quotata in borsa e che avrebbe dovuto/potuto gestire in modo diverso l'epilogo della faccenda sotto i riflettori. Quasi una doppia beffa perché da quel momento si sono allungate le ombre e la Juve, dal punto di vista tecnico, è finita in corto circuito. Da juventini, dobbiamo dircelo, Agnelli ha fatto di tutto per tentare di smontare il sistema esterno senza accorgersi che i tentacoli dei nemici erano pronti a bloccarlo. L'altro capitolo riguarda la squadra rafforzata con ingenti investimenti che non hanno garantito i successi programmati in sede di costruzione. E che soprattutto hanno costretto a pesanti ricapitalizzazioni – non da tutti – e a manovre creative per occultare qualche mancato introito, leggasi premature eliminazioni champions. Una, dieci o di più non di incidenza economica superiore a chi ne ha fatte meno e con il medesimo intento: alleggerire i bilanci. La Procura Federale ha tolto quindici punti, ma il ricorso del club potrebbe trovare spiragli nell'illegittimità della decisione affrettata e priva di logica giudiziaria. Anzi logicissima da essere quasi considerata una sorta di vendetta sportiva visto che chi vince troppo non aiuta a far sprizzare simpatia neppure nei nemici.

In campo – La classifica dice ventitré come Lecce e Sassuolo. E la prospettiva è stranamente diversa da qualsiasi altra volta: essere nella parte destra fa tremare le sicurezze a tal punto da far risultare “stonato” lo scontro diretto con la Salernitana. Non vogliamo ricordare qui lo scempio, della gara d'andata, nell'annullare a Milik un gol regolarissimo allo scadere. Piuttosto ci proiettiamo alla sfida di domani (martedì) dove servirà non perdere ulteriori punti che potrebbero abbassare l'autostima. Allegri sta ritrovando i suoi giocatori migliori e lo abbiamo visto in Coppa Italia contro la Lazio. Più giocatori e più possibilità di incidere anche a partita in corso. Cuadrado ha riportato gli equilibri giusti sulla destra. Chiesa, gli scatti per aprire le difese avversarie. Adesso tocca a Vlahovic ritrovare il fiuto del gol, ma è solo questione di affiatamento con chi gli ruoterà alle spalle. In difesa, senza difensori di razza pura, servirà ritrovare solidità con il supporto dei centrocampisti. Sta crescendo in carattere Locatelli, ma stiamo aspettando da troppo tempo Pogba. Assenza pesante anche per le casse del club. E il cerchio si chiude facendo storcere il naso non solo ai tifosi.