La tempesta perfetta è solo all'inizio. I tifosi sono pronti ad affrontarla, ma i segnali devono arrivare anche dalla società

La tempesta perfetta è solo all'inizio. I tifosi sono pronti ad affrontarla, ma i segnali devono arrivare anche dalla società   TUTTOmercatoWEB.com
martedì 24 gennaio 2023, 15:13Editoriale
di Alessandro Santarelli

Mala tempora currunt dicevano i latini che tradotto in italiano corrente ( e non in inglese, mi perdonerà la società bianconera ) vuol dire letteralmente “ si avvicinano tempi bui”. Di questo dobbiamo esserne consapevoli,  prenderne coscienza, senza però fare il gioco di chi vorrebbe uccidere la passione, l’amore che i tifosi hanno verso la Vecchia Signora. La mazzata di venerdi scorso, inattesa e pesantissima, ha  scosso tutto l’ambiente, che sta nuovamente vivendo l’incubo del 2006, senza una rete di protezione, senza certezze. Anzi no, une certezza c’è quella che si farà di tutto per affossare la Juventus, per colpirla e affondarla.  C’è una stampa schierata a favore della cosi detta giustizia sportiva, c’è un sistema di media che venerdi sera ha festeggiato stappando bottiglie  gridando tutta la propria soddisfazione, in attesa degli altri filoni che potrebbero colpire ancora più duramente la Juventus.

Ecco perché in questo preciso momento non possono esistere mezze misure: o si decide di difendere la società pronti ad ogni tipo di battaglia legale, oppure meglio cominciare a pensare di cedere la mano. E se mi permettete deve anche cambiare un certo tipo di comunicazione. Contro la Juventus leggiamo e sentiamo processi sommari, accuse, condanne preventive e gogne mediatiche, e allora perché dalla nostra parte dobbiamo essere accondiscendenti, quasi porgendo l’altra guancia? Possibile che il baluardo comunicativo in questa situazione sia solo Massimiliano Allegri? Il tecnico livornese, lasciato solo nella conferenza stampa di sabato, ha sfoggiato sicurezza e sfrontatezza, ribadita poi ai microfoni di una tv a pagamento,  in un surreale confronto con l’avvocato dalla cravatta azzurra ( cambiata poi in corsa..)

Andare al contrattacco anche davanti alle telecamere ( sempre che si decisa di parlare ancora) sarebbe un segnale di presenza anche nei confronti dei tifosi, troppo spesso lasciati soli a difendere un amore che non conosce passi indietro. La gogna mediatica non si fermerà, anzi, e sarà doveroso trovare un fronte comune nel modo di comunicare.

In attesa delle motivazioni della sentenza, che ci sentiamo di poter anticipare raccontandovi che verrà messo in evidenza un sistema che secondo l’accusa e la corte, poteva portare alla slealtà sportiva, non possiamo negare che siamo di fronte ad una sentenza “ politica”. Al netto di quello che leggeremo, e rispetto al quale ci auguriamo che la difesa della Juve possa passare al contrattacco, è evidente che negli ultimi anni le battaglie portate avanti da Andrea Agnelli si sono rivelate fallimentari. Mettersi contro Uefa e Fifa, facendo addirittura il front man è stato quanto meno azzardato, e oggi ne paghiamo le conseguenze. Attenzione, non voglio dire che il principio fosse sbagliato, ma ritengo che Ceferin e Infantino dovessero essere combattuti da dentro , non da fuori,  restando poi solo contro tutti. O sei il Real Madrid, oppure certe battaglie non le puoi assolutamente combattere.

Negli ultimi anni la presenza della società nei palazzi italiani è sempre stata più marginale, lasciando ai vari Lotito e De Laurentis la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo. Ecco perché oggi alla nuova società chiediamo di non lasciare nulla al caso, di provare a percorrere strade anche tortuose, vedi eventuali ricorsi al tar, ma che farebbero capire ai tifosi che non c’è la volontà di andare incontro ad un nuovo 2006. La “ guerra” non la possono fare da soli i club e i supporters bianconeri, ma serve un’unità d’intenti, un blocco unico e granitico, pronto ad affrontare tutto e tutti, compreso quel sentimento popolare che vorrebbe già la Juventus nel migliore dei casi in serie B o radiata.

Serve un segnale, a livello comunicativo e operativo, un segnale chiaro e tangibile da parte della società . Perché il futuro non sarà facile, e oggi tutto quello che viene chiesto è di non essere lasciati soli come nel 2006. Le tempeste si affrontano, senza mai abbassare la guardia. E noi di radio bianconera siamo pronti ad affrontarla assieme a voi, fino alla fine.