La vittoria contro il Frosinone deve trasformarsi in una sliding doors: ma serve più intensità e meno improvvisazione
Nulla è ancora certo e deciso, tutto è ancora da conquistare e manca ancora tanto, troppo per abbassare la guardia ora. Certo, il discorso scudetto è diventato ad un certo punto pura fantasia anche per i più ottimisti, ma non bisogna smettere di guardare in alto altrimenti si rischia di cadere in basso e sarebbero guai e dolori seri. Come ha ribadito, correttamente, Allegri nell'ultima conferenza stampa, il piazzamento Champions era l'obiettivo massimo, e non minimo, stabilito dalla società. Alla Juventus sanno bene come si vince, lo sanno meglio di tutti e lo dice la storia e l'albo d'oro, così come Elkann, Scanavino, Giuntoli e Manna sanno perfettamente che la macchina messa a disposizione di Allegri non solo non è paragonabile a quella (per esempio) dell'Inter, ma ha perso anche due cilindri non da poco come Pogba e Fagioli. Soprattutto con il francese la Juventus avrebbe avuto ameno una marcia in più, se non due. Ecco che essere secondi, ad oggi, equivale ad una missione compiuta. Ma guai a vederla così.
La sensazione è che questa squadra, nel momento di massima spinta, quando pensava di poter sfidare "gli dei" ha scoperto di non essere attrezzata per superare una certa velocità di crociera pur pigiando il pedale a manetta, e non è una colpa è una constatazione. Un limite logico, visto quanto accaduto la scorsa stagione e visto che quest'anno si sta cominciando una nuova ricostruzione (e non è ancora l'anno zero) ma è stato scoperto in maniera talmente brusca che la squadra ha subito un chiaro contraccolpo psicologico dal quale uscire in fretta. Ma guai a pensare che i 5 punti in 5 partite siano "semplicemente" frutto di una mazzata mentale, perché c'è evidentemente dell'altro.
Tifosi e stampa, approfittando degli allenamenti a porte aperte, non hanno potuto fare a meno di constatare i ritmi bassi e lo scarso agonismo con cui si allena la squadra in settimana; poca cura dei dettagli (quelli che Allegri vuole siano perfetti in partita), poca fisicità e bassa velocità. La speranza di tutti era quella di aver visto degli allenamenti ingannevoli e la controprova sarebbe arrivata soltanto dalla partita di domenica. Ma contro il Frosinone non si è potuto che constatare che i giri del motore quelli erano, che la squadra giocava al ritmo (basso) e le idee (poche) provate in allenamento, in altre parole questa squadra deve capire che il vantaggio sulla quarta (e volendo quinta) non è incolmabile, anzi, e che basta sedersi 2-3 partite e si rischia di buttare tutto alle ortiche.
Il gol di Rugani che è valso la preziosissima, e ormai insperata, vittoria contro il Frosinone potrebbe essere la scossa che serviva, anzi deve diventare una sorta di rianimazione per la Juventus che deve ripartire dalla foga vista nei minuti finali della partita di domenica, aggiungendo, però, alla ricetta una dose non irrilevante di organizzazione e una iniezione di ritmo, perché non sarà sempre "domenica" e non ci sarà sempre il sole al 96' e già contro un Napoli moribondo non basterebbe la prestazione vista contro il Frosinone, peraltro senza Rabiot e McKennie (quest'ultimo il migliore insieme a Vlahovic contro il Frosinone) anzi, si rischierebbe un nuovo tracollo che potrebbe rigettare la Juventus in una pericolosa spirale di paure.
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