Natale in casa Juventus

Natale in casa JuventusTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 24 dicembre 2021, 21:15Editoriale
di Franco Leonetti

Ci sono state ricorrenze natalizie più felici e liete. Sia in casa Juventus, sia per i milioni di tifosi della Vecchia Signora. Quello che sta arrivando sarà un Natale Magro, con un sorriso stiracchiato, un albero con poche lucine, un presepe con risicate statuine (alcune le abbiamo viste spesso impegnate in campo) e il menù della festa, sì, ma non abbondante e luculliano. Anche se la vittoria contro il Cagliari e le ridotte distanze dal quarto posto, solo a 4 punti, hanno leggermente mitigato la delusione. Una ricorrenza poco coreografata, se vogliamo dirla tutta, abbastanza in sordina, rispetto a qualche tempo fa quando la Goeba guardava tutti dall’alto in basso e prometteva doni e regalie tricolori in primavera inoltrata, innanzi ad uno Stadium traboccante di gioia e orgoglio. Il giro di boa del campionato recitava Juve davanti a tutte, o molto molto vicina a chi si aggiudicava il platonico e inutilissimo titolo di campione d’inverno: un’etichetta mendace, spesso ingannatrice per club che marciavano alla grande in questo periodo dell’anno per poi dissolversi come granatine al sole dei tropici.

Il tifoso bianconero ammiccava ai propositi belligeranti, alle parole cariche di speranza e illusione di qualche protagonista calcistico con sede lontano da Torino, sorrideva sornione, sapendo, in cuor suo, che la Juve a fine stagione sarebbe stata là, davanti a tutte o comunque in lotta per ogni obiettivo. E il tifoso ne godeva, si pavoneggiava, in una sorta di gara di resistenza tra il gatto famelico e il topo fuggente che vuole aprirsi vie di fuga, ma sbatte sistematicamente contro la forza maggiore. Quella Juventus capoclassifica, spesso ingiocabile, braccata da tutti per 9 lunghissimi anni di dispiaceri avversari, sapeva fiaccare le resistenze e infilare gli obiettivi con forza, astuzia, tenacia e spirito indomito. Tanto che qualcuno ha coniato nel passato decennio un modo di dire tremendamente attinente a quella realtà: “tanto vincono sempre loro”. Asserzione che parlava di manifesta superiorità e sconforto in chi ti affrontava, con il timore di subire una goleada o l’umiliazione pallonara di una vita.

Oggi quella Juventus non c’è più, è finito un ciclo lunghissimo, il più vincente e longevo della storia del calcio tricolore. Servirà in breve tempo recuperare il terreno perduto e il gap improvvisamente evaporato, un solco profondo scavato tra la Juve e i suoi avversari che sembrava dovesse durare per sempre. Ora serve ripartire evitando errori di onnipotenza dirigenziale nella scelta dei giocatori, con occhi attenti a bilanci e conti. Se torniamo indietro di diversi lustri con la mente, la Juventus ha sempre saputo rialzarsi tornando vincente, è accaduto in diverse epoche storiche anche se qualche tifoso finge di dimenticarsene o ha resettato certi periodi, nella speranza di allontanarsi da delusioni amare e profonde. Oppure, semplicemente, non era ancora nato, e i social dal tam tam devastante, di notizie poco verificate e di odio pervicace, non avevano ancora visto la luce, privandoci di miasmi mefitici e velenosi.

Per inaugurare nuovi cicli vincenti servono programmazione, giocatori, idee e scelte, e ancora umiltà, capacità manageriali e anche quel sano pizzico di fortuna che aiuta sempre. Nel calcio chi sbaglia meno vince, non si può essere esentati dagli errori, l’importante è non perseverare. E proprio da qui la Juventus deve ricominciare, punto a capo, come in una nuova epoca della vita sportiva, correggendo la parabola e apportando migliorie. Ritorneranno i Natali felici, fulgidi, luminosi e prosperi di grandi gioie e obiettivi per cui lottare, l’importante è crederci, portando pazienza e sapendo che un po’ di tempo servirà: edificare è sempre più complicato rispetto all’onda lunga da sfruttare. Natale Magro in casa Juventus, ma guai a mollare un sogno lungo 124 anni che ha dispensato immensi trionfi, vittorie e un palma res stracolmo. La stagione è solo al giro di boa, ci sono ancora tanti mesi per tentare di sanare lacune, sciorinare progressi significativi e attivarsi con una progettazione solida e credibile. Un Natale in bianco e nero quello presente, come un’antica istantanea appesa ad un muro, racchiusa da una cornice un po’ impolverata, che può riprendere colore grazie all’energia e la gioia delle vittorie. Tempo al tempo, e in casa Juve tornerà ad essere Natale, quello vero.