Recuperi troppo lenti ma finalmente si vede la luce. Contro il City un test di coraggio da riproporre in campionato

Recuperi troppo lenti ma finalmente si vede la luce. Contro il City un test di coraggio da riproporre in campionatoTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 11 dicembre 2024, 00:04Editoriale
di Vincenzo Marangio

Non è esattamente il miglior momento della Juventus che resta imbattuta ma è ormai afflitta da pareggite cronica, un virus difficile da debellare con tante assenze e poche soluzioni offensive ma una possibile cura potrebbe esserci. Quale? In una parola: coraggio. Dietro le tante X raccolte sul taccuino dei risultati della Juventus c'è un eccesso di prudenza che in una fase di ricostruzione, pardon di rivoluzione, è anche giusta, anzi, opportuna ma, come per tutte le cose, non bisogna abusarne. E invece il pareggio è diventato per Motta un po' come la coperta di Linus, un rifugio dietro le paure o le ansie o la voglia di crescere. Arriva un momento, però, in cui la prudenza va messa da parte, la coperta va riposta nel cassetto e bisogna uscire alle intemperie a farsi gli anticorpi anche a costo di subire la prima sconfitta in campionato. Perché la velocità di crociera bianconera comincia ad essere troppo bassa, chi è davanti comincia ad allungare e non ci si può assolutamente permettere di perdere il treno per la Champions. Sarebbe una sciagura per le casse del club e per la crescita della squadra.

Dietro questa serie incredibile di pareggi deludenti ci sono sicuramente tante spiegazioni: un ciclo nuovo (l'ennesimo) un cambio radicale (dall'allenatore ai giocatori), qualche investimento che ha funzionato e altri un po' meno e, soprattutto, i tanti infortuni in serie che non hanno permesso all'allenatore di lavorare con una certa continuità con almeno il 90% della rosa a disposizione. Ed è qui che nasce parte del nervosismo di Motta notato soprattutto contro il Bologna: gli infortuni sono tanti, i recuperi lenti e le soluzioni alternative troppo poche. Ma, come dicevo, forse una cura c'è e si chiama coraggio.

Il coraggio dei giocatori di andare oltre i propri limiti.
Il coraggio di Motta di rafforzare la fase offensiva anche a costo di perdere qualcosa nei meccanismi difensivi e concedere qualche spazio.
Il coraggio dello staff di Motta di andare oltre il protocollo internazionale e velocizzare il recupero dei giocatori infortunati mandandoli in campo anche se non ancora al 100%.
Il coraggio della società di investire qualcosina ancora a gennaio per non trovarsi ad affrontare problematiche future più serie.

E chi lo sa, magari tutto potrebbe partire dalla gara contro il City dove il coraggio diventa un imperativo categorico contro una corazzata che sta vivendo un pesante momento di crisi. Azzannare o essere azzannati. Il dubbio amletico deve essere necessariamente sciolto con la volontà di cambiare pelle, tirare fuori gli artigli e concedersi una serata da Juve per riattivare il dna sbiadito della rosa più giovane della storia in piena ricostruzione e con un grande bisogno di un'iniezione di autostima per guarire dalla pareggite.