Staccata la spina sarà dura chiudere la stagione a Udine con onore

Staccata la spina sarà dura chiudere la stagione a Udine con onoreTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 29 maggio 2023, 18:02Editoriale
di Antonio Paolino
Col Milan arriva la decima sconfitta in campionato. La squadra ha oramai staccato la spina e a Udine potrebbe non bastare il pareggio

La Juve ha staccato la spina e le poche energie rimaste non sono oramai più sufficienti per compensare le necessità di questo finale di stagione. La doppia mazzata dell'esclusione dalle due finali di Coppa hanno azzerato le motivazioni del campo, quella pesante della penalizzazione spento anche l'orgoglio di chi, tra i giocatori, ne aveva qualche piccolo rimasuglio. Con la sconfitta – amarissima – contro il Milan la squadra di Allegri mostra la forza residua con cui si presenterà anche a Udine, dove con onore proverà quantomeno a difendere lo scudo di latta del proprio allenatore. Questa squadra poteva, eccome, fare meglio di quello che ha fatto: dieci sconfitte stagionali, diciassette in totale, sono troppe. Alla luce del girone di Champions e di quanto anche solo un trofeo, vincendolo, avrebbe potuto rappresentare. E invece, mostrando evidenti limiti strutturali e di tenuta, il “fuori” dal campo ha poi dato la restante mazzata. 

Calcoli - Una vittoria del Milan sul Verona, con probabile retrocessione dei veneti, costringerebbe la Juve dei 69 punti (quelli che garantirebbero – sul campo - la Champions) a non potersi accontentare di pareggiare a Udine. Poco importa ai fini della classifica (sur)reale e penalizzante con cui la squadra bianconera è costretta a specchiarsi per responsabilità non riconducibili a propri demeriti. Ma questo è anche l'aspetto portante sul quale Allegri ha puntato tutte le sue riflessioni a difesa di questa annata anomala. La stonatura sta però nelle parole di Calvo, e del ruolo che ricopre, quando dichiara quello che agli occhi dei tifosi – e forse anche dell'allenatore – non viene facile accettare come conseguenza dell'ingiustizia subita: «...Riteniamo che non ci sia stata proporzione e sappiamo di essere stati accusati di violare un articolo e poi ce n’è stato contestato un altro. Ma ormai è acqua passata. Dobbiamo essere concentrati sul campo». A dimostrazione che l'ingiustizia è stata compiuta, ma come tale non può e non deve essere considerata acqua passata. Oppure andrebbe spiegata meglio ai tifosi. Anche se a tutti gli effetti sembrerebbe la strategia per un “patteggiamento” condiviso non con tutte le componenti del club – e neppure con la guida tecnica - da proporre per convogliare tutte le penalità in questa stagione e senza ricadute sulla prossima. 

Allegri – L'allenatore ha tante responsabilità, ma non se n'è defilato da nessuna. Apparentemente “solo” al comando di una nave che cominciava a fare acqua, non l'ha abbandonata, cercando di portarla a riva senza l'aiuto di chi ha staccato anche gli ormeggi come Rabiot e Di Maria, quest'ultimo fischiato al momento del cambio. La Juve non ripartirà da loro l'anno prossimo. Ma si interroga anche sull'opportunità di ricominciare o meno con la stessa guida tecnica. Questione di opportunità, appunto. Allegri non è il problema, ma forse non rappresenta più neppure la soluzione. E un risultato ancora negativo a Udine farebbe cadere ogni tipo di dubbio.