Trasformare la rabbia della sconfitta in SuperCoppa

Trasformare la rabbia della sconfitta in SuperCoppaTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 14 gennaio 2022, 09:11Editoriale
di Franco Leonetti

Perdere all’ultimo secondo fa malissimo, ma fa ancora peggio al morale anatomizzare l’episodio che ha consegnato il trofeo agli avversari. Purtroppo negli ultimi episodi in cui la Juventus subisce gol c’è sempre, o quasi, lo zampino maldestro di Alex Sandro. E un uomo di comprovata esperienza come il terzino brasiliano non può permettersi una topica del genere al 120° minuto, un errore gravissimo a livello concettuale, da campetti rionali. La Juve, a prescindere dal risultato che in una finale è basilare, ha disputato una partita vera contro i più forti del campionato italiano, concedendo poco e battagliando in ogni zona del campo. Certo, il gioco è quello che è, ma non serviva la finale di San Siro per validare il concetto, le lacune strutturali le si conoscono, il valore dei singoli anche, compresa la sterilità offensiva, ma la squadra ha messo in campo determinazione, voglia, corsa e sacrificio.

L’Inter, nella scala dei valori, è due gradini sopra l’attuale Juve, basta visionare le classifiche del campionato nell’ultimo anno e mezzo per assorbire un fattore lapalissiano. Brucia tantissimo perdere sul gong finale una coppa, ma la squadra ha fornito segnali di crescita, soprattutto nell’atteggiamento e nell’attitudine utili per affrontare un match così importante. L’unità d'intenti del gruppo, l’aiutarsi l’un l’altro, erano concetti che Mister Allegri richiamava da inizio stagione, e a San Siro si sono visti finalmente. Alcuni tifosi criticano pesantemente ogni dettaglio e avranno pur le loro ragioni, ma non bisogna mai perdere di vista un teorema tanto rilucente quanto veritiero: la Juventus che faceva stramazzare al suolo gli avversari, la Madama cannibale dell’inimitabile ciclo di 9 scudetti di fila non c’è più. Va ricostruita con sagacia e intuizioni dirigenziali, ma la compagine vista in finale di SuperCoppa, con tante assenze pesantissime mentre l’Inter era in formazione tipo, ha mostrato la voglia di non mollare mai, tipica del Dna Juve.

Ora la testa deve collegarsi subito alla partita di sabato contro l’Udinese, che fungerà da riprova immediata. Allo Stadium rientreranno gli squalificati e ai ragazzi, Mister Allegri, chiederà di trasformare la rabbia per la sconfitta in carburante per vincere la sfida contro i friulani. Ci saranno rotazioni, due ore di sfida tiratissima lasciano acido lattico nei muscoli e ammaccature sulle gambe, ma la tenuta fisica juventina a Milano ha destato ottime impressioni. Perdere è sempre un dispiacere, abbassa le difese immunitarie dell’entusiasmo e lascia strascichi, ma se lo switch-rabbia per la sconfitta- si tramuterà in capacità di reazione e voglia di vincere, la Juve avrà recuperato alcune delle caratteristiche fondamentali per il prosieguo di stagione. Il match di sabato, importante per portare punti a casa, potrebbe rivelarsi nodale anche sotto questo punto di osservazione.