Allegri non si muove dalla Juve. Gravina è il Palazzo che non cambia il calcio

Allegri non si muove dalla Juve. Gravina è il Palazzo che non cambia il calcioTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 26 giugno 2023, 10:24Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

Come ve lo deve dire? Resterà alla Juventus. I 90 milioni in tre anni che gli hanno offerto per allenare nel campionato dei giostrai gli fanno un baffo. Allegri vuole restare in Italia. Con le sue abitudini, le sue amicizie, i suoi cavalli, il suo gabbione, la sua Livorno. Farsene una ragione. L'uomo è orgoglioso. E reputa che con una nuova dirigenza, un nuovo ds, nuovi giocatori e senza la mannaia della giustizia sportiva sul collo, di poter fare quello che sa fare meglio: vincere. Ancora una volta. Giocando bene o male, sono dettagli che ad Allegri mai sono importati. Come disse una volta : "Per lo spettacolo c'è la Scala".

Non è ancora chiaro se la Juventus sarà (o meno) esclusa dalla Conference League, torneo aziendale inventato da Ceferin per il suo "particulare". Juventus punita ed esclusa? Magara. Costa più partecipare alla coppetta del bisnonno rispetto a quanto (arrivando a vincerla) una società potrebbe incassare. Senza contare le micidiali trasferte a casa di "nessuno", le gare disputate di giovedì, i danni collaterali in campionato. Dice che Gravina si opporrà all'esclusione che il fegatoso Ceferin vorrebbe comunque imporre a Madama come ultimo sfregio all'odiato ormai ex presidente Andrea Agnelli. Gravina pensa al suo "toncio": il ranking che mutilato della Juventus (con l'impossibilità di sostituirla: inutile che la Fiorentina ci speri) si abbasserebbe. E visto che tra diritti televisivi italici che valgono sul mercato pochi copechi e perdita di appeal per un torneo che ormai segue distanziato di molte "ruote" Premier, Liga, Bundesliga, Lega Francese e (pare) anche campionato Portoghese, butta per Gravina davvero male, ecco che invece di infierire su di lui e sul calcio nostrano, sul Palazzo e suoi abitanti (e non parlo solo della Federazione) come abitualmente faccio, riporto questa settimana stralci di un articolo di Riccardo Signori, firma del "Giornale", commentatore a Telenova. Ha scritto sabato 24 giugno sul "Giornale" descrivendo la "strana" successione di fatti e fattacci che hanno coinvolto in modo clamoroso con macroscopici errori arbitrali, prima la Roma, poi la Fiorentina, infine l'Under21 un articolo intitolato "Adesso basta diplomazia, Gravina batta un colpo". Scrive Signori: "Qualcuno punti la sveglia per Gabriele Gravina, il presidente Figc che si deve essere addormentato sulla poltrona della vicepresidenza Uefa …... Non parliamo di complotto: è fantasia.

E non sarà questo il prezzo da pagare ad una poltrona da vicepresidente …. Vero che il caso Juventus ha scavato un solco profondo con il Ceferin presidente. Eppure la Juve è stata sacrificata ( sa-cri-fi-ca-ta ) per compiacerlo ( com-pia-cer-lo ), sennò dovremmo parlare di altre squadre europee.... Certamente la sveglia è suonata pure per il presidente del Coni “ . Conclude Signori che la situazione dovrebbe indurre chi di dovere a chiedere conto dello scarso peso
politico del presidente federale.
Qui dissento da Signori. Gravina ha un enorme peso politico: quando si tratta della "sua" roba. La sua vicepresidenza, la sua poltrona. Anzi: le sue poltrone. Impensabile che Il Palazzo lo sloggi : lui è il Palazzo. L'unica cosa da fare sarebbe quella di pretendere, incalzando la pubblica opinione, rompendo le scatole ai parlamentari, chiedendo supporto a quei media internazionali (vedi New York Times) che non temono di scrivere la verità, (in Italia fanno spallucce perché in troppi campano con gli avanzi spazzolati dal desco della Figc: parlo di "notizie" sia chiaro) le dimissioni di Gravina. Se il compianto Tavecchio fu il più improbabile presidente federale, Gravina è (Europeo- botta di cuelo a parte) il peggiore. L'uomo che vede le riforme come la peste. Il ragionier Tavecchio, pur con le sue clamorose gaffes, si era speso (ostacolato dai club e dalla politica) meritoriamente in quel senso, senza tuttavia riuscirci . Gravina ha promesso. Poi ancora ha promesso. E ancora e ancora. Ma non ha mantenuto. E mai manterrà. Le "riforme" di Gravina sono simili a un quadro di Magritte: pura realtà (per così dire) surreale. Ma porca la pupattola, volete leggerlo una buona volta il discorso del Principe di Salina? Gravina è un Gattopardo. Sapete cosa vi dico ? Il calcio italiano si merita Gravina. Nel calcio italiano tutti sono colpevoli. Ergo: se lo ciucci il calcio italiano, il Gravina. Uno che finge di "cambiare". Affinché "nulla cambi", Giuseppe Tomasi di Lampedusa ha scritto un romanzo famoso. Ne
hanno tratto un film ancora più famoso. Leggetelo, guardate il film. Impossibile che non capiate e alla fine non andiate in piazza a protestare. Se sperate che Gravina schiodi da solo siete degli illusi.

Ve lo metto per iscritto: con Gravina non c'è futuro per il calcio italiano. Un caro collega mi ha scritto: "Su Gravina avevi ragione. Da anni ci avevi avvertiti". Certe cose fanno piacere. Ma che me ne faccio della ragione se nessuno mette in discussione Gravina? Dai miei ricordi liceali, un
frammento di Sofocle: "Per chi ha paura, tutto fruscia".