Juve incapace di vincere, ma il Var è ormai un consulente esterno. Allegri deve fare autocritica

Juve incapace di vincere, ma il Var è ormai un consulente esterno. Allegri deve fare autocritica TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 1 maggio 2023, 10:00Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

Se continuerà con questo ritmo, la Juventus potrebbe mancare il piazzamento in Champions. Risolvendo i problemi di Ceferin e Gravina, fuori dalle aule giudiziarie. Le difficoltà sono state dall'inizio della stagione, enormi. La giustizia sportiva ha fatto strame della decenza. Nessuno ha
insultato Gravina per aver permesso che la sua Procura Federale falsasse il campionato. Dove l'unica cosa certa (e meritata) sarà lo scudetto del Napoli. Rinviato stante l'incredibile pareggio della Salernitana al Maradona, ma solo posticipato: per la disperazione dei network che a Napoli
per la festa scudetto attesa per 33 anni avevano inviato carovane di inviati. Costretti a fare i collegamenti sul “nulla". A Udine la Juventus vinse uno scudetto indimenticabile, quello del 5 maggio quando, contemporaneamente, a Roma, qualcuno si dimenticò di "avvertire" Poborski. Ad Udine potrebbe festeggiarlo il Napoli. Brodino Juve a Bologna. Un pareggio che quanto meno inverte la tendenza di una squadra ormai incapace di vincere. Servirebbe da parte di Allegri (nervosissimo) anche un minimo di autocritica. Ma certamente non è colpa di Allegri se Milik calcia un rigore "stile Zaza in Nazionale". O se Soulè con la porta spalancata "cicca" malamente il pallone, dimostrando una volta di più che il gol proprio non è il suo mestiere. Buona Juve per un tempo. Poi anche molta "nebbia". Risposte eccellenti da Gatti (tanto per cambiare), da Fagioli, dal giovane Illing, ma anche da Cuadrado. Ha
fatto quello che ha potuto Chiesa, presente per un tempo, scomparso nella ripresa.. Qualcuno ha protestato per la spintarella di Orsolini su Alex Sandro che involatosi, è poi stato abbattuto in area da Danilo. Alex Sandro è un terzino che si fa "picchiare". Una cosa mai vista.

Pareggio giusto. Il Bologna ha avuto le sue occasioni. E se ripetutamente Skorupski (prodigioso l'intervento sulla conclusione di Fagioli) è stato determinante, altrettanto lo è stato il polacco per la Juventus. Piuttosto, dopo Bologna è assodato: in Italia si arbitra in due. Uno in campo e uno al Var. Che non è più un "aiuto", un consulente dell'arbitro sul prato verde. E' un vero arbitro che decide. A Bologna è successo che il monitor di campo non funzionasse. Quindi l.arbitro non ha potuto verificare le immagini. Intendiamoci: il rigore su Orsolini era netto. Ma non era stato fischiato. E' stato fischiato due minuti dopo, senza che l'arbitro potesse verificare le immagini. Non fosse stato concesso il penalty al Bologna, sarebbe stata una ingiustizia. Ma il regolamento prevede che il Var segnali e che l'arbitro confermi. Stessa solfa per il fallo in area (sulla riga) concesso alla Juve. Niente immagini. Come in Juventus-Salernitana. La sensazione è orrenda. Quella di un pressapochismo organizzativo che la tecnologia ha finito per esasperare. Andiamo oltre.

Difficile perdonare la protervia della Procura Federale e dalla Federazione per lo scempio compiuto ai danni del campionato. E di una sola società. Perché poi, gira e rigira, sugli altri club, tutto è fermo. Tutto rinviato. Solo con la Juventus la giustizia è stata "afflittiva e veloce" come piace ai Chinè e ai Torsello. Ma con le altre si sta rivelando "paciosa" al limite dell'inerzia. Niente di cui stupirsi. Al ministro Abodi (ancora non si è capito di cosa, il signor ministro si occupi) non interessano le parole di Massimo Cellino. Evidentemente al signor ministro deve essere sembrata una "ragazzata" la rivelazione dell'ex presidente del Cagliari, nonché presidente ad interim della Lega ai tempi di Calciopoli, di "aver bruciato i faldoni taroccati di 8 società nei quali erano presenti fidejussioni false e falsi in bilancio. "Calciopoli è un "vaso di Pandora" che il ministro Abodi non intende riaprire. E che non riaprirà Gravina, abbarbicato alla poltrona come un gatto dei cartoni animati Occhio, però, perché anche i tifosi sono elettori. E tendono a non
dimenticare.