L'accanimento delle istituzioni contro la Juventus. L'Inter restituisca lo scudetto di cartone e la Juve rinunci ai ricorsi a Calciopoli serve un armistizio

L'accanimento delle istituzioni contro la Juventus. L'Inter restituisca lo scudetto di cartone e la Juve rinunci ai ricorsi a Calciopoli serve un armistizioTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 10 aprile 2023, 17:30Il tackle di Andrea Bosco
di Andrea Bosco

In sequenza, e senza entrare nei dettagli. Due anni (gli ultimi due) nel tritacarne. Per presunti abusi amministrativi. Tre diverse inchieste. Più una quarta dalla giustizia ordinaria. Una pesantissima penalizzazione (a campionato in corso: cosa mai vista in questi termini). Altre “possibili": forse ancora a campionato in corso, forse a fine campionato. Josè Mourinho, sbrocca e viene squalificato. Ma non subito. L'ineffabile procuratore federale Chinè, pretende un supplemento di indagine. Poca rob: una settimana. Quella che serve per far slittare la sanzione e consentire a Mourinho di essere in panchina contro la Juventus.

Rissa western nel post gara di Juventus- Inter di Coppa Italia. Sanzioni, squalifiche. I razzisti che hanno bersagliato Lukaku vengono dalla Juve individuati, ma non basta: curva squalificata e ovviamente chiusa. Viceversa la curva della Lazio, che si era espressa in termini antisemiti, resta aperta. "Sospensiva" per i tifosi della squadra di Sarr. E poi gli "ispettori": che si tappano le orecchie quando gli fa comodo. Per venti minuti dal settore ospite interista all'Allianz vengono intonati abominevoli cori inneggianti alla tragedia dell'Heysel (i tifosi della Fiorentina hanno fatto evidentemente scuola), ma nessuna menzione della cosa fanno gli 007 della Procura. Sordità dilagante, quando lorsignori non vogliono sentire: al Meazza in occasione di Inter-Juventus, la curva interista bersaglia per tutta la gara Kostic e Vlahovic gratificandoli di "zingari". Ma egualmente l'udito degli ispettori, si è segnalato carente. Come all'Olimpico per i "buuu” a Cuadrado. Redarguiti anche dallo speaker della Lazio. Più che carente, si segnala "lurido" il comportamento della Lega. Che ha fatto sparire dal suo sito le immagini e il sonoro dei cori razzisti indirizzati a La Spezia nei confronti di Kean. Si segnala, parimenti la pavidità degli arbitri. Che da regolamento avrebbero l'obbligo di sospendere le gare al primo becero rigurgito razzista. Ma non lo fanno. La cosa che maggiormente terrorizza la Federazione, in un calendario imbottito di impegni, è quello di dover "recuperare" o peggio "far nuovamente disputare" una gara. Con i suoi tifosi schierati in curva la Lazio ha battuto la Juventus.

Tutto sommato con merito. Gioco migliore, atteggiamento migliore , qualità maggiore. Decisivi il genio di Luis Alberto e il gol di Zaccagni: uno che Mancini ignora dimostrandosi colpevole Tafazzi. Peccato che la (meritata) vittoria sia stata inficiata da due episodi fondamentali: una gol irregolare (spinta di Milinkovic Savic su Alex Sandro) e un fallo (polpaccio e caviglia urtati in area di rigore) sempre da parte di Milinkovic Savic ai danni di Chiesa. Ora se Massa (Juve- Inter di Coppa Italia) è un arbitro modesto, Di Bello (Lazio-Juve ) è un arbitro scarso.
Bocciato da tutti: anche per la gestione (malsana) dei cartellini. Ma Irrati (Var in Lazio-Juve) è un arbitro che ha con la Juve "un problema". Da tempo ce l'ha. Perché anche facendo violenza alla statistica è impossibile che da anni, ogni decisione di Irrati (sul campo o al Var) danneggi la Juve.
Questo per quanto attiene alla “pellicola" più recente. I guai della Juventus sono talmente tanti e talmente diffusi che anche con la migliore buona volontà, escludere l'idea di uno (vogliamo chiamarlo strano accadimento?) diventa temerario. Per un semplice motiv: da quando la Juve ha
aderito alla Superlega, facendo venire il mal di fegato a Ceferin, il valletto Gravina (visto che avevo ragione ? Visto che è diventato vicepresidente Uefa?) ha messo sulle piste della Juve i segugi della Procura Federale. Con uno zelo, mai visto in tutta la storia del calcio italiano.

Diciamolo, perché va detto: con l'appoggio del Palazzo politico. “Chi vince troppo usando il sistema, nuoce al sistema". Lo so: nessuno se l'è sentita di indagare su queste parole.. Meglio discutere di rigori mancati, di mancanza di “uniformità“ nelle decisioni degli arbitri o del Var. Meglio ignorare . Meglio dimenticare . Ma lo scandalo non sono solo (eventualmente) le plusvalenze e gli accordi sugli stipendi dei giocatori della Juve. Lo scandalo è la mancata vigilanza, da parte della Federazione. E della sua Procura. Meglio additare il "mostro". Meglio lo scandalo di "uno". Piuttosto che lo scandalo della "collettività".
Detto questo, mi permetto sommessamente, di consigliare (pur nell'ambito della libertà di opinione e di stampa) di abbassare i toni in vista del ritorno di Coppa Italia al Meazza tra Inter e Juventus. La storica avversione tra i due "mondi" si è ormai trasformata in odio. Ergo tutti (Palazzo, arbitri, media, addetti ai lavori, tifosi più o meno noti, più o meno folkloristici) dovrebbero adoperarsi per evitare che il prossimo appuntamento tra le due contendenti si trasformi in una resa dei "OK Corral". Non vengano sottovalutate le dinamiche (in crescendo, purtroppo) della ultime gare. Alla terza (con la qualificazione alla finale in palio) i toni potrebbero deflagrare. Inutile poi piangere sul latte versato. Meglio prevenire. Vale anche per il designatore
Rocchi. Si tuteli Rocchi (e tuteli la gara) con un direttore d'orchestra all'altezza. L'odio tra Inter e Juventus avrebbe bisogno di un armistizio, frutto della ragione. Che la Federazione dovrebbe perseguire. L'Inter rinunci a quello “scudetto di cartone" fonte di imbarazzo anche per molti interisti. La Juventus eviti di continuare a fare ricorsi per Calciopoli. Come dicono a Napoli "Chi ha avuto, ha avuto” eccetera. La Storia non può essere riscritta. La
Storia la scrivono i vincitori. E la Juve nel 2006 ha perso. Anche perché fece zero per cercare di vincere. C'era il Tar: ma Luca Cordero di Montezemolo consigliò di “non andarci". E la Juve si rimise "alla clemenza della Corte". Per riscriverla, la Storia, servirebbe riaprire un processo che
non può essere riaperto. E non solo per avvenuta prescrizione di alcuni fatti. Ma per quella volontà “politica“ che dal Palazzo si è estesa ai tribunali. Il giorno che "decisero di non decidere" una pietra tombale è stata posta su Calciopoli.

Certo: se il tribunale di Strasburgo dovesse dare soddisfazione a Giraudo, la ferita si riaprirebbe. Ma a quel tribunale la Juve non si è mai rivolta. E la relazione dell'avvocato Dupont è sparita. E non c'è verso che l'ex presidente Cobolli Gigli che la commissionò, riveli dove quel dossier sia finito. Se ancora esiste o se sia stato distrutto. Megliosancire un armistizio tra Inter e Juventus. Per il bene comune. Non dico del calcio: il bene del calcio sarebbe altra cosa. Ma finché al comando ci sarà Gabriele Gravina il bene primario da perseguire sarà sempre il suo.