Il doppio messaggio di Gatti ed Elkann per la Juve di Spalletti

Contro la Cremonese scatterà l'ennesima nuova era in casa Juve, con l'esordio di Spalletti sulla panchina. Grande attesa e curiosità per le scelte dell'ex ct, al quale arrivano segnali importanti dalla squadra e da John Elkann

Il compito di Spalletti non sarà facile. Anzi. L'allenatore troverà una Juve reduce da due esoneri in sette mesi e questo già certifica una situazione quanto meno poco stabile sotto diversi aspetti. Intanto il gruppo. Certamente non siamo ai livelli di Motta che lasciò uno spogliatoio a pezzi, complice la mancanza di dialogo con i giocatori. Negli ultimi tempi, però, si era percepita qualche frizione tra alcuni elementi e Tudor. Sembra paradossale perché uno dei suoi meriti è stata proprio la gestione della truppa. Almeno fino a qualche settimana fa. Qualcosa deve essersi incrinato. In particolare, così si vocifera, pare che alcuni giocatori “italiani” non fossero più in sintonia con il coach croato. Quando non arrivano i risultati può succedere. Non si accettano alcune scelte (vedi Locatelli pre Real), oppure si fatica ad ascoltare le indicazioni dell'allenatore (vedi Cambiaso a Roma). Alla fine ha pagato solo Igor. Come da copione. Fermo restando le solite criticità, il piglio con cui la squadra del provvisorio Brambilla ha battuto l'Udinese, acuisce i dubbi sull'armonia non più ottimale nello spogliatoio.

La smentita però arriva dalla squadra, portavoce Gatti. Per sgomberare il campo da ogni dubbio sulla serenità in casa Juve, nel post Udinese, il difensore ha lanciato rassicurazioni a Spalletti: "Nuovo allenatore? Ci metteremo sotto e daremo il 120%, il gruppo è unito. Siamo tutti attaccati in classifica e dobbiamo ripartire subito. Abbiamo ritrovato qualche certezza, ripartiamo da lì”. Ecco, la certezza ritrovata senza Tudor. Elemento non banale. Come non bastasse, dopo il successo, contro i friulani, negli spogliatoi dello Stadium è sceso John Elkann. Il numero uno della Exor si è complimentato con la squadra, inviandole di fatto un messaggio di vicinanza e allo stesso tempo carica. Vale indirettamente anche per Spalletti. L'uomo chiamato a riportare la Juve ai livelli di sua competenza. La proprietà c'è. Idem la squadra. Come sempre, la palla ora passa al campo: imperativo raggiungere gli obiettivi prefissati e ridare lustro alla maglia bianconera. Mister, in bocca al lupo, pardon alla zebra.