Podcast

Spalletti arriva alla Juve con umiltà, voglia di riscatto e flessibilità tattica

Spalletti arriva alla Juve con umiltà, voglia di riscatto e flessibilità tatticaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 18:16Podcast
di Quintiliano Giampietro
Spalletti esordirà sulla panchina della Juve sabato contro la Cremonese: l'ex ct azzurro ha voglia di rivalsa e approda in bianconero senza presunzione

La Juve riparte con Spalletti. L'ex ct azzurro ha accettato le condizioni dei bianconeri e arriva con la voglia di cancellare il fallimento in Nazionale, l'umiltà di rimettersi in gioco e con diverse opzioni sul fronte tattico.

Tutto come previsto: la Juve va a Spalletti. Un matrimonio posticipato. Poteva succedere in passato dopo il quinquennio d'oro di Allegri e a giugno scorso, quando Comolli aveva pensato a lui prima di confermare Tudor. Non sono coincisi i tempi. Questa potrebbe essere l'ultima avventura professionale da tecnico per il sessantaseienne di Certaldo. Vedremo. Tutto sommato la trattativa con il dg juventino non è stata lunga, considerando lo status dell'allenatore. Proprio il toscano avrebbe facilitato le operazioni, presentandosi con umiltà. Vuole rimettersi in gioco per dimostrare di essere ancora un grande allenatore (di club) dopo il flop azzurro. “Ho l'ambizione di rimettere a posto ciò che è accaduto”, le sue parole. Quindi ha accettato l'accordo fino a giugno prossimo (non era scontato), con possibilità di prolungamento di un anno in caso di qualificazione alla prossima Champions League. La questione economica è un altro segnale di modestia: guadagnerà 3 milioni netti l'anno. Non tanti per uno con il suo status, comunque “macchiato” dall'esperienza con l'Italia. Smentito chi temeva un uomo pieno di presunzione nelle richieste, quindi prevedeva difficoltà per la riuscita dell'affare.

Sotto l'aspetto tecnico/tattico, durante la sua carriera Spalletti ha dimostrato grande duttilità, in base ai giocatori a disposizione. E' la regola, anzi la virtù dei grandi allenatori. Così la sua Juve potrà giocare con diversi moduli. A partire del 4-3-3, con il trio offensivo puro: un centravanti con due esterni alti, Yildiz e Conceicao, o Zhegrova quando tornerà al top della forma. Ma non si esclude un 4-2-3-1 a trazione più offensiva. In Nazionale è passato anche al 3-5-2. Vestiti tattici diversi per la sua creatura calcistica. Il contrario di Tudor. Comunque sia, Luciano da Certaldo ha bisogno di un vero regista, ma se ne parlerà a gennaio. Modulo a parte, Spalletti ha la missione Koopmeiners, fallita da Motta e Tudor. Il rilancio dell'olandese sarebbe come un piccolo trofeo vinto. A proposito, nessuno accosta più la parola scudetto ai bianconeri, minimo sindacale arrivare tra le prime quattro. Ma il calcio non è una scienza esatta, quindi tutto può accadere. Per raggiungere gli obiettivi, serve la connessione tecnico-giocatori. Spalletti ha un carattere particolare, ma sa di giocarsi molto sulla panchina della Juve. Quindi autorevolezza, ma anche un pizzico dell'umiltà di cui sopra. Il classico bastone e carota. La medicina migliore a disposizione di un comandante, per ottenere il massimo dalla sua truppa.