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Juve nella terra di nessuno: il bicchiere di Tudor, mercato sopravvalutato?

Juve nella terra di nessuno: il bicchiere di Tudor, mercato sopravvalutato?TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 16:43Podcast
di Quintiliano Giampietro
Il pareggio contro il Milan alimenta la discussione: la Juve continua a pareggiare e si pone il problemi dei nuovi, finora deludenti

Il terzo pareggio consecutivo in campionato, certifica le difficoltà della Juve. La squadra non ha un'identità definita e contro il Milan è emerso in modo netto il problema relativo all'attacco. Tudor deve dare una sterzata, altrimenti si complica anche la corsa per la Champions League.

Niente di nuovo sotto il sole. La Juve non guarisce dalla pareggite, qualunque sia l'avversario. Sono cinque le X consecutive sulla ruota bianconera, di cui tre in campionato. Se Villarreal, Atalanta e Milan dovevano dire qualcosa di più sulle reali ambizioni della squadra, una cosa è certa: così lo scudetto è una chimera, anzi occhio al minimo sindacale, alias qualificazione alla prossima Champions. In queste condizioni diventa un obiettivo più complicato rispetto a quanto si pensasse la scorsa estate. La Vecchia Signora è imbattuta (unica insieme e all'Atalanta), ma questo è un dato relativo rispetto ai 3 pareggi su sei giornate, vale a dire il 50% delle partite giocate. Non a caso la Juve è appaiata all'Inter che è caduta due volte, una proprio nel rocambolesco Derby d'Italia, ma ha collezionato 4 vittorie. Nulla è definito e definitivo, siamo all'inizio, ma la sindrome di Motta comincia a farsi sentire. In questa fase del cammino, Tudor ha gli stessi punti del suo predecessore. E in linea di massima i medesimi problemi. Nonostante tutto, Igor continua a vedere il bicchiere mezzo pieno, almeno così è stato contro Villarreal, Atalanta e Milan. In passato vincere era l'imperativo in casa Juve. Altri tempi, giocatori e situazioni diverse, ma alla Continassa da qualche anno si sta lavorando per tornare a primeggiare, quanto meno competere fino all'ultimo per un obiettivo. Così sarà molto dura.

Malgrado il tecnico bianconero nella conferenza pre Milan abbia parlato di squadra con un'identità precisa, in campo spesso regna la confusione, come nelle scelte iniziali, ma soprattutto nei cambi che spesso hanno raddrizzato le partite. Tudor insiste con Kalulu esterno di centrocampo. Atteggiamento conservativo che gli avversari possono percepire come paura. A proposito, Joao Mario che fine ha fatto? Mistero. La fase difensiva resta sempre e comunque una delle criticità, contro il Milan solo il brutto rigore di Pulisic e due clamorose occasioni fallite da Leao, hanno consentito a Di Gregorio di tenere la porta inviolata. Ma è di strettissima attualità il problema attacco, in particolare il centravanti. Ai primi di ottobre, non si sa ancora chi sia il titolare. David dopo Villarreal ha fallito un'altra clamorosa occasione, questa volta cadendo in modo goffo. Openda schierato punta insieme a Vlahovic nella ripresa, ma ancora non si capisce quale sia il suo vero ruolo. Zhegrova nemmeno un minuto in campo nelle ultime due gare. “Butto dentro chi è più forte e penso possa portare risultati”, la risposta di Tudor sull'argomento. Nessun problema fisico dunque, ma parole dal sapore di bocciatura. Lecite le riflessioni sul mercato che pure era stato definitivo di ottimo livello.