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Juve di fronte ad un bivio: Tudor basta integralismo, altrimenti rischi

Juve di fronte ad un bivio: Tudor basta integralismo, altrimenti rischi TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 19:15Podcast
di Quintiliano Giampietro
I prossimi impegni diranno di più sulla Juve: Tudor deve cambiare per tornare al successo e scongiurare una crisi della squadra e personale

L'infortunio di Bremer è un ulteriore problema per la Juve, in una situazione già delicata. Doppia trasferta a Como e in casa della Lazio, intervallata da quella di Champions League contro il Real Madrid. Un altro trittico attraverso cui capire le reali ambizioni bianconere, ma è obbligatorio qualche cambio per evitare di finire dentro un tunnel privo di luce.

Ci mancava solo l'infortunio di Bremer a rendere ancora più complicata la situazione. Vero che il problema della Juve è tutta la fase difensiva, ma sempre meglio avere in campo il brasiliano, totem della linea arretrata e non solo. Augurando a Gleison di tornare al più presto in campo, ma solo se al top, Tudor è chiamato a dare una sterzata importante a questa stagione. In Italia e fuori dai confini nazionali. I pareggi non portano a nulla, anzi alla fine possono diventare punti persi. Bisogna tornare a vincere, perfino banale dirlo. Il bottino pieno manca dal 13 settembre scorso, con il clamoroso 4-3 in rimonta contro l'Inter. Poi sulla ruota della Continassa cinque X consecutive: Borussia Dortmund, Verona, Atalanta, Villarreal e Milan. Risultati maturati con modalità diverse, ma ci sono alcune cose in comune. Alla fragilità dell'impianto difensivo, va aggiunto una produzione mediocre sul fronte offensivo. Quest'ultimo aspetto preoccupa, se consideriamo che davanti ai bianconeri ci sono squadre di media classifica con maggiore occasioni da gol cerate. Provare la difesa a quattro è reato? E il doppio centravanti con Yildiz alle spalle? Sul primo punto, chi conosce bene Tudor, è convinto sia molto difficile una deroga. L'altra questione però potrebbe essere un'opzione plausibile, anzi auspicabile. Vedremo.

L'aspetto per certi versi più preoccupante è però l'atteggiamento generale della Juve e in questo senso la parola chiave è coraggio. Quello che manca agli uomini di Tudor. L'ultima testimonianza contro il Milan, quando nella seconda metà della ripresa, l'allenatore ha schierato un 3-5-2 di stampo palesemente conservativo. Della serie: “Mi accontento dello 0-0”. Un ragionamento non da grande squadra, chiamata a lottare per traguardi importanti. Serve uno switch: via la paura di perdere, altrimenti non si vince. E' un meccanismo mentale. Igor deve prendere atto della necessità di invertire la rotta. Se resta su questa, la sua Juve non va molto lontano e sarebbe elevato il rischio di restare intrappolato in una sorta di tunnel in cui sarebbe difficile trovare l'uscita. Con una stagione anonima. L'allenatore croato ha avuto il merito di ricreare un gruppo, ma non basta. Ora serve una squadra con una connotazione ben definita. E soprattutto le vittorie. Senza le quali, anche la sua panchina comincerebbe a traballare. Qualcuno già parla di avvicendamento in caso di ko a Como. Vero o falso? A prescindere, il destino di ogni tecnico è legato ai risultati. Lo dice la storia del calcio. E Igor lo sa.