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Maifredi a RBN: “Su Allegri errore di Giuntoli. Motta-Juve sì. Cosa mi disse l'Avvocato Agnelli”

Maifredi a RBN: “Su Allegri errore di Giuntoli. Motta-Juve sì. Cosa mi disse l'Avvocato Agnelli”  TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 23 maggio 2024, 07:39Podcast
di Quintiliano Giampietro

La Juve presto potrebbe chiudere ufficialmente l'accordo con Thiago Motta. Il tecnico italo-brasiliano tra oggi e domani parlerà con il patron del Bologna Saputo per comunicare la sua decisione, salvo ripensamenti sarà lui il nuovo allenatore dei bianconeri. Intanto fa ancora discutere il divorzio traumatico la Vecchia Signora e Allegri, in particolare il rapporto tra il livornese e Giuntoli, in realtà mai decollato. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Gigi Maifredi, sulla panchina bianconera nella stagione 1990/1991: arrivò a Torino dal Bologna, situazione però diversa rispetto all'eventuale sbarco di Motta alla Continassa.

In primis Maifredi analizza il 3-3 tra Bologna e Juventus: “Inizialmente non mi sono divertito, poi alla fine sì. Ho però avuto la conferma di quanto detto nel corso di tutta la stagione rispetto allo schieramento della Juve: giocare con il tridente davanti sarebbe stata una cosa secondo me importante, da provare, invece Allegri non ha ritenuto giusto farlo. In venti minuti i bianconeri hanno fatto tre gol. I rossoblu hanno avuto una spinta enorme dalla festa, la squadra di Montero poi non voleva essere vittima sacrificale e ha disputato una parte di gara da Juve”. Un giocatore dal quale sicuramente la Juve dovrà ripartire il prossimo anno? La risposta di Maifredi: “Non ti faccio un solo nome, ma almeno tre/quattro: Rabiot, Vlahovic. Yildiz .Chiesa, Cambiaso, ci metto anche Fagioli. Dovranno essere la spina della squadra e dimostrare al gruppo di aver voglia di tornare protagonisti. Dietro poi ci sono gli esperti Danilo, Bremer e Szczesny, autentiche sicurezze. Quest'anno non credo che la rosa bianconera fosse inferiore a quella dell'Inter, mancava l'entusiasmo per fare l'impresa. Thiago Motta? Credo che la Juve degli ultimi anni avesse bisogno di un ammodernamento anche nell'interpretare il calcio. Allegri va rispettato, è un allenatore che ci ha portato a vincere tanto, però il ruolo di allenatore è diverso. Lui ha gestito in modo egregio i grandi giocatori, quando è tornato invece è stato chiamato a migliorare la rosa a disposizione, si è sentito vincolato a quanto fatto in precedenza, ma quella non era la strada giusta. C'erano elementi che andavano migliorati, per esempio Vlahovic”.

Nel podcast l'intervento integrale