Avanti con Tudor anche nelle difficoltà, ma il futuro sembra già tracciato

C'era una volta una Juventus che non sbagliava quasi mai scelte e sapeva rialzarsi dalle difficoltà, valorizzando quelle strategie che non erano mai del tutto fallaci. Una storia molto lontana da quelle recenti in casa bianconera dove si è passati con troppa semplicità a cambi radicali e costanti: da Sarri al ritorno di Allegri, alla scommessa fallita Motta fino al sanguigno Tudor con un futuro che resta incerto e non sembra proporre continuità. Anche il futuro del croato non è certo ma va conquistato giorno per giorno, e non sono soltanto i risultati a suggerirlo visto che la casella sconfitte è ferma ancora a 0 con una classifica che, però, vede quattro squadre davanti ai bianconeri e poche possibilità di sbagliare ancora. La vittoria manca dalla rimonta contro l'Inter e alla Juventus queste sono cose che lasciano comunque il segno.
E poi c'è il mercato. Alzi la mano chi non ha pensato che i giocatori acquistati da Comolli non si incastrino perfettamente con le idee tattiche di Tudor, con lo stesso allenatore che non sembra essere in grado di valorizzare i nuovi giocatori arrivati. Si aggiunga a tutto questo un evidente problema comunicativo del tecnico bianconero ed ecco che le perplessità dirigenziali sono più che leggibili. Senza dimenticare che, per quanto innamoratissimo della Juventus, Tudor non è uno che le manda a dire o che si fa dire cosa o come rispondere in conferenza stampa e, men che meno, che scelte tattiche operare. In tal senso, cartina di tornasole sarà la formazione che deciderà di schierare al ritorno in campionato contro il Como: sarà ancora difesa a tre o si passerà alla difesa a quattro viste le defezioni? La scelta sarà indicativa per tifosi e dirigenti.
A proposito di dirigenti, stando ad alcune indiscrezioni raccolte dalla redazione di BianconeraNews, persiste la volontà di convivere con Tudor fino a fine stagione, anche se si dovesse trattare di una convivenza forzata, pur di non cambiare ancora in corsa ma con l'obiettivo tassativo di non fallire l'aggancio minimo al quarto posto e quindi salvare la qualificazione alla Champions della prossima stagione. Di diverso, rispetto alla convivenza portata avanti con Motta nella passata stagione, c'è il carattere sanguigno del tecnico croato che ha già dato ampie dimostrazioni di non guardare in faccia a niente e nessuno e, in caso di disaccordi con il progetto del club, non si fa problemi a fare passi indietro. Trama che Comolli vorrebbe evitare. Il futuro, dicevamo, sembra invece già scritto. Ci sono due opzioni che sta valutando la dirigenza bianconera: una porta sulla strada dello spettacolo prima ancora del risultato (De Zerbi), una linea che seguirebbe volentieri Comolli; l'altra è la linea della tradizione (Deschamps) sposata soprattutto da Elkann.
Ma prima di scegliere il futuro sarà fondamentale superare al meglio il presente.
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