Cambiaso tra talento e limiti: il futuro da top player passa dalla continuità

Igor Tudor alla vigilia della sfida dell’Allianz Stadium contro l’Atalanta ha speso parole importanti per Andrea Cambiaso, sottolineandone la duttilità tattica e le qualità tecniche che gli permettono di interpretare più ruoli con efficacia. “Può fare la mezzala, il quinto o il mediano perché ogni tanto si accentra. Io gli lascio questa libertà di movimento per sfruttare al meglio le sue caratteristiche. È un giocatore di primissimo livello, ma deve avere più costanza nelle prestazioni. Dipende tutto da lui. Potenzialmente è un calciatore da migliori club del mondo. Io ci credo, ma deve decidere lui. Può giocare anche nel Real, nel City o al Liverpool se ci crede e si impegna” ha detto il tecnico bianconero. Dichiarazioni che confermano l’importanza crescente di Cambiaso nello scacchiere juventino e la fiducia che lo staff ripone nelle sue qualità.
Il numero 27 bianconero ha infatti mostrato di avere tecnica sopra la media, capacità di calciare indifferentemente con entrambi i piedi e di servire palloni preziosi ai compagni in fase offensiva. Un profilo moderno, sempre pronto a occupare più zone del campo e a garantire soluzioni imprevedibili alla manovra. Tuttavia, al netto degli elogi, restano margini di crescita evidenti. In fase difensiva Cambiaso ha ancora delle amnesie che spesso ne compromettono la prestazione, soprattutto contro avversari di livello che sfruttano i suoi momenti di disattenzione. Inoltre, la sua tendenza a coprire vaste porzioni di campo lo porta a esaurire le energie troppo presto, condizionando la lucidità nelle scelte finali. Gestione delle forze e concentrazione costante sono dunque i due aspetti principali su cui il giocatore dovrà lavorare per trasformare il grande potenziale riconosciuto da Tudor in continuità di rendimento. Solo allora il salto verso l’élite del calcio europeo, evocata dallo stesso allenatore, potrà davvero diventare realtà.
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