Camporese: "Certe scelte di Thiago Motta non le ho capite. Tudor? Ha fiducia"

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tennista Omar Camporese ha analizzato la stagione della Juventus, la sua squadra del cuore che questa sera si affronterà nello scontro diretto per il quarto posto con il Bologna, sua città d'origine. Queste le sue parole:
"Come ho vissuto la mia giovinezza da juventino a Bologna? Normale, dai. Come normali e nei giusti binari sono stati e sono gli sfottò dei miei amici bolognesi. La squadra che vince tanto è odiata ovunque. Quelli che preoccupano, a volte, sono i messaggi che sfociano sui social. E dico una cosa: ultimamente anche nel mondo del tennis si leggono delle cose che non stanno né in cielo né in terra.
Bologna oggi? A Bologna vedo un’atmosfera che mi ricorda quella di una volta: quella di Basket City, di Tomba, di Camporese-Cané, del Bologna che divertiva e saliva e riempiva il Dall’Ara: bellissimo clima, davvero. E questo Bologna, sono onesto, oggi mi fa un bel po’ paura. Viaggia bene e forte. Essere conferma è ben più difficile che diventare sorpresa. E questo Bologna, oggi senza Zirkzee e Calafiori, ha una stabilità mentale, tecnica e tattica invidiabile. Insomma, il Bologna società ha lavorato stra-bene.
Thiago Motta? Bravissimo l’anno scorso. Quest'anno ha voluto fare le stesse cose, magari anteponendo se stesso anche in un club che è un’altra cosa rispetto al Bologna. Certe scelte poi, io non le ho capite. Davvero. Gente come Danilo, un leader, uno come Szczesny che adesso è a Barcellona, ma anche Rabiot che ho sempre ritenuto non solo forte ma dominante, beh, mandati via così. Onestamente: non è stato bello, no.
Igor Tudor? Si è liberato di certi lacci che c’erano prima. Cerca la profondità più velocemente e più volte, ha fiducia e mi pare che la squadra stessa la senta. Quindi, anche un pareggio con questo Bologna può andare bene, per poi però andare a fare la gara monstre a casa Lazio".
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