D'Amico (agente) a RBN: "Fagioli ha personalità e ha sfruttato ogni occasione. Merita la Nazionale"

Andrea D'Amico, procuratore sportivo, a Radio Bianconera ha parlato di Nicolò Fagioli, suo assistito, sempre più protagonista con la Juventus: "E' stata una buona partita a San Siro, alla fine conta il risultato di squadra. Ha dimostrato di saper giocare in diversi ruoli, avanti così", ha detto a Terzo Tempo.

Poi parlando del ragazzo ha aggiunto: "La svolta? I giovani non devono mai sentirsi arrivati, pronti. Devono sempre dimostrare qualcosa, che possono stare in certi contesti. Soprattutto quando giochi con campioni del mondo. La fame non deve venire mai meno. Però Nicolò ha dimostrato che quando è stato chiamato in causa ha giocato ottime partite. Più il contesto si alza, più gioca bene. Ci sono giocatori che quando indossano una maglia sentono il loro peso e vengono meno, lui no. Ha personalità".

E allora Fagioli meriterebbe la Nazionale? "In questo inizio di ciclo è giusto che si dia spazio ai nostri giovani. Già ce ne sono pochi, credo ci sia necessità di farlo e Nicolò è uno di questi - ha detto d'Amico -. Quando uno gioca titolare nella Juventus cosa può fare in Italia? Vuol dire che è pronto anche per la Nazionale".

Mentre sul rapporto tra il centrocampista e il tecnico bianconero ha rivelato: "Le valutazioni del tecnico si basano sul lavoro di tutta la settimana, non solo di una partita. Deve far giocare i giocatori migliori senza guardare la carta d'identità. Ai giovani dico sempre di saper sfruttare la massimo le loro occasioni. Nicolò quando ha avuto l'opportunità l'ha sfruttata bene. Ha sempre fatto vedere che Allegri può contare su di lui e che è una risorsa importante per la Juventus. Ha sempre avuto la speranza di poter giocare nella Juventus. Quando giochi con compagni così importanti sai che devi sfruttare ogni occasione. Anche quando gioca con Locatelli, mi sembra che giochi meglio anche quest'ultimo, perché Nicolò mostra di avere quantità e qualità. Ed è anche un merito da dare al settore giovanile della Juventus, perché è un lavoro che parte da lontano".