Juventus-Inter 2-4, le pagelle: Vlahovic e Dybala illuminano, de Ligt rabbuia

Juventus-Inter 2-4, le pagelle: Vlahovic e Dybala illuminano, de Ligt rabbuiaTUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 12 maggio 2022, 00:29Primo piano
di Matteo Barile

JUVENTUS

Perin s.v.: oggettivamente, qualcuno può imputargli delle colpe sui 4 goal presi dalla Juventus? Chi scrive non se la sente e sceglie di premiare le prodezze balistiche della squadra campione d’Italia in carica piuttosto che impalare un portiere, che questa sera, non ha fatto una parata. Per questo è ingiudicabile.

Danilo 5,5: la serata del brasiliano è connotata da due sfortune: quella di essersi trovato davanti a uno degli uomini più in forma dell’Inter, Perisic e quella di aver giocato solamente per 41 minuti. L’esterno croato è un trattore della fascia destra juventina, che il 6 non riesce quasi mai a bloccare la foga della corsa di Perisic. Non si può dire che non ci provi, ma il suo compito non è sufficiente. E il rendimento non migliora nemmeno se si pensa all’accompagnamento dell’azione offensiva: la sua produzione si arresta a un singolo cross fuori misura per Vlahovic. (Dal 41’ Morata 6+: subentra e cambia la partita. Il suo ingresso in campo cambia l’interpretazione di un modulo che, fino al suo ingresso in campo, era troppo piatto per poter far male di squadra all’Inter. Il suo movimento a elastico ad addentrarsi verso il centro del campo regala più ampiezza al flusso della corsia sinistra. Il fatto che la sua presenza influisca sul pareggio di Alex Sandro, seppur in maniera lieve, è piena testimonianza del suo lavoro encomiabile.)

Chiellini 6: se la immaginava in maniera un po’ diversa questa serata il capitano della Juventus. Quella che potrebbe essere la sua ultima grande partita da capitano bianconero non si tramuta in successo, com’era stato ben abituato negli ultimi dieci anni. C’è, però, l’orgoglio di aver giocato un match di solita e provvidenziale sostanza. Se la Juventus ha una possibilità di vincere la Coppa Italia, lo si deve al numero 3. L’azione che porta al primo squillo pericoloso della Vecchia Signora, marchiata dal diagonale di Vlahovic, comincia da un anticipo a centrocampo del condottiero bianconero. L’intervento deciso ad anticipare Dzeko rimuove anche quella piccola macchia sul salto, che ha oscurato la traiettoria della palla a Perin. (Dall’84’ Arthur s.v)

de Ligt 4,5: la Coppa Italia interista porta la sua griffe. La rimonta nerazzurra è un’opera, causata dall’imprudenza dell’olandese. Se il rigore del 2-2 dell’Inter può trovare un pizzico di comprensione nell’estremo tentativo di placare Lautaro Martínez, intento a calciare a rete, il penalty del sorpasso è un’assoluta follia: De Vrij era spalle alla porta bianconera; intervenire con un contrasto così imprudente aveva senso? Fuori luogo.

Alex Sandro 6: la Coppa Italia numero 15 della Juventus potrebbe passare dal sinistro insospettabile del numero 12 bianconero. O meglio, viene rimessa in piedi così. Diciamoci la verità: la rete del momentaneo pareggio salva la sua finale di Coppa Italia. Nel corso della prima frazione la consueta “svogliatezza” nell’affondare la fascia e la disattenzione, attraverso cui accoglie Darmian, potrebbe far esasperare il tifoso juventino medio. Questo, però, si deve ricredere, al 50’. Il suo tiro un po’ sbilenco è la fotografia di ciò che mostra costantemente in campo, ma la cappellata di Handanovic garantisce un pizzico di fortuna. Una fortuna cercata e meritata. Purtroppo serve a poco. (Dal 90’ pts Pellegrini 5,5: vorrebbe trascinare la Juventus fuori dalle sabbie mobili di una partita, in un primo momento, in bilico e, in un secondo momento, compromessa. Tuttavia, le sua iniziative risultano davvero quasi senza senso. Il calcio di punizione, tirato nel primo tempo supplementare e il cambio gioco, con cui avrebbe voluto alimentare l’azione offensiva dei suoi sul finire della gara, sono tentativi davvero caotici.

Zakaria 5: se Roma è stata costruita in 7 giorni, per lo svizzero ci vogliono ben 7 minuti per completare il primo disastro tattico della serata. Per carità, Barella realizza davvero un bel goal, ma per il 23 nerazzurro è davvero troppo facile dosare la conclusione a giro. E il motivo sta nel mancato non accorciamento del numero 28 bianconero, che gli concede troppo spazio. (Dal 67’ Locatelli 5: il suo ingresso in campo serve solo a smorzare il ritmo di gioco. Non è colpa sua, ma spesso risulta essere in ritardo nello stoppare i suoi diretti avversari.)

Rabiot 6: il francese è uno dei pochi giocatori che possono considerarsi salvi. Il lavoro di copertura e da collante, espresso sulla corsia di sinistra, limita quanto basta le scorribande di Darmian. Potrebbe gestire meglio il pallone, però. Quella praticata dal 25 bianconero è un ottimo esercizio di protezione della sfera, che in poche occasioni può prospettare l’inizio, quanto meno, di una palla goal. Completo a metà.

Cuadrado 5: L’approccio alla gara del colombiano è simile a quello offerto da Danilo. Anzi, forse è anche peggiore. Il numero 11, prima, fa grande fatica nel raddoppiare su Perisic; poi, accentua le sue difficoltà, nel momento in cui l’onere di marcare il 14 nerazzurro spetta a lui. È sempre troppo distratto nell’attenzionarlo; la dimostrazione arriva sulla manovra utile all’Inter per conquistare il calcio di rigore. La sponda area verso l’area di rigore di Perisic lo trova totalmente impreparato e quasi fuori posizione rispetto a dove dovrebbe essere. Il risultato è un’intercettazione mancata.    

Dybala 7: si accende lui e si accende la Juventus. Il dieci bianconero vuole essere il protagonista dell’ultimo importante match in bianconero con una serie di giocate che gridano un po’ di vendetta. La Vecchia Signora produce un primo tiro in porta rasoterra, bloccato da Handanovic, che, però, si deve superare al 24’: il tocco rasoterra della Joya a completare lo smarcamento e la conseguente botta di Vlahovic costringono lo sloveno agli straordinari. Straordinari che deve fare la sorte, quando l’argentino sbroglia una mini mischia in area di rigore con il suo sinistro schiacciato, ma leggermente poco preciso. Il meglio di sé, però, lo esprime al 52’: la seconda marcatura che illude tutto l’ambiente bianconero vede festeggiare Vlahovic; ciò nonostante, l’assist a tagliare in diagonale la non irreprensibile difesa interista è suo. La riscossa della Juventus sta nei suoi piedi. (Dal 100’ Kean s.v.)

Bernardeschi 6: Zakaria non ha coperto la zona, poi, correttamente assaltata da Barella, ma la genesi del vantaggio interista passa anche dalla sua scarsa intelligenza tattica. Per raddoppiare su Perisic, il 20 si perde ingenuamente il suo compagno di squadra in Nazionale dal momento. Quello che propone non è nemmeno un tentativo di pressing. Purtroppo trattasi del primo decisivo errore propedeutico allo 0-1 nerazzurro. Poi, però, si fa perdonare, totalizzando una delle giocate più belle della sua partita ad inizio ripresa: il momentaneo 2-1 di Madama non è solo merito del duo Dybala-Vlahovic, ma è anche merito del 20, che appoggia una splendida sponda di petto all’argentino. (Dal 67’ Bonucci 5: il 19 non dà certezze a un reparto che naufraga. E naufraga grazie al contributo determinante sull’episodio che ha indetto il 2-2 dell’Inter.)  

Vlahovic 7: era la sua prima grande occasione di esercitare un certo tipo di protagonismo a grandi livelli. La vittoria della Coppa Italia contro l’Inter poteva rappresentare di meglio per il giovane attaccante serbo. Ma la sua risposta non poteva costituire di meglio. Il diagonale mancino, scagliato al 24’, è solo indice di una serata in cui la volontà di incidere e la pericolosità finalmente convogliano. Questa combinazione viene sprigionata con tutti i crismi della concretezza al 52’: la parata di faccia di Handanovic sembra negargli la gioia della decisività. Tuttavia, questa è la sua serata e la deviazione fortuita del portiere sloveno innesca una deviazione, che gli permette di riscoprire un grande attaccante qual è, non ancora un campione assoluto. Per questa consacrazione ci vogliono i trofei.  

Allegri 5

INTER

Handanovic 4,5; Skriniar 6, De Vrij 6, D’Ambrosio 5,5 (63’ Dimarco 6,5/ 116’ Bastoni s.v.); Darmian 6 (Dal 63’ Dumfries 6), Barella 7, Brozovic 5,5, Calhanoglu 6,5 (Dal 91’ Vidal s.v.), Perisic 8; Dzeko 5,5 (Dal 63’ Correa 6), Lautaro Martínez 6 (Dal 91’ Sánchez 6,5); Inzaghi 6,5.