Margherita Fumero a RBN: "Accanto ai giovani ci vanno anche dei campioni"

Ospite ai microfoni di Radio Bianconera durante il programma Cose di Calcio del direttore Antonio Paolino, l’attrice Margherita Fumero — nota tifosa juventina — ha espresso il suo pensiero sulla Juventus del futuro. Un messaggio chiaro, diretto, che punta dritto al cuore del progetto bianconero: guai a pensare solo ai giovani, perché la Juve è e resta la Juve.
Ringiovanire sì, ma la Juve è e resta la Juve
"Ricordiamo che questa è la Juventus — ha dichiarato la Fumero — allora, una squadra di giovani va bene se deve farsi un nome. Ma non può permetterselo la Juventus, perché la Juventus è un numero uno, quindi non può." Per l’attrice, moglie del grande Enrico Beruschi, la pazienza non può essere una strategia, né tantomeno un lusso che la Vecchia Signora può concedersi: "Noi non abbiamo tempo di stare anni ad aspettare. Almeno io, poi, alla mia età, non ho tempo di attendere anni per vedere di nuovo grande la Juventus. La vogliamo subito."
Da qui l’appello alla società: puntare sì sui giovani, ma affiancati da leader esperti che sappiano guidarli e accelerarne la crescita: "Quindi è chiaro, i giovani vanno bene, ma accanto ai giovani ci vanno anche dei campioni. Perché sennò ci mettono 5-6 anni prima che possano diventare qualcuno."
Gasparro: "Troppi giovani, serviva esperienza. E noi juventini troppo silenziosi"
Sulla stessa linea critica anche l'altro gradito ospite della puntata, ovvero il regista e tifoso juventino Roberto Gasparro, che ha espresso perplessità sulla gestione della Juventus negli ultimi anni: "L'analisi è perfetta, va bene puntare sui giovani, va benissimo. Ma l'ultima volta che sono venuto qui avevamo proprio parlato della necessità di ringiovanire la squadra... e alla fine l'abbiamo fatto troppo: abbiamo messo solo giovani, e questo non va bene". Gasparro ha sottolineato inoltre la mancanza di equilibrio e di figure d’esperienza, anche in panchina: "Ci va l’esperienza, ci andava anche in panchina".
Poi l’autocritica: "Forse dobbiamo farla anche noi, che abbiamo permesso all’ex direttore (Giuntoli -Ndr) di fare quello che voleva. Noi juventini non abbiamo mai criticato, non ci siamo mai esposti, non abbiamo mai avuto il coraggio di dirgli: come mai Danilo? Dov’erano squadra e società?" Insomma, sia Margherita Fumero che Roberto Gasparro non hanno dubbi: la Juventus non può essere un laboratorio, ma deve tornare subito a essere una macchina da titoli.
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