Marocchino a RBN: "La Serie A non ha più lo stesso appeal. Juve? Ora serve dare il massimo"

Domenico Marocchino si è espresso nel corso di Cose di Calcio, programma condotto da Antonio Paolino e in onda su Radiobianconera:
“Sull’inchiesta molte cose non sono molto chiare, è come essere nelle sabbie mobili. Sul nostro campionato, diciamo che una squadra di calcio è un po’ come agghindare un albero di Natale e ci deve essere una giusta armonia. Fino a quando gli stranieri erano tre erano i migliori. La Juventus aveva Deschamps e Zidane, per citarne due. Ormai la Serie A non ha lo stesso appeal degli altri campionati e quindi ci si deve accontentare. Si possono avere giocatori promettenti che non trovano spazio in altre squadre, come ad esempio il primo Pogba, oppure si tende ad acquistare giocatori a fine carriera.”
Sulla Juventus: “In fase realizzata, di contenimento o in fase tattica, la Juve deve valutare se i cambi producono. Prima dei miei tempi, Altafini ogni volta che entrava faceva gol e a quel tempo i cambi erano solo due. In certi contesti i cambi sono determinanti, dipende da cosa serve in quel momento e si spera che i cambi possano dare opportunità maggiori per raggiungere determinati obiettivi. Alla mia epoca, la rosa non era di 30/35 giocatori, ma vi erano molti meno calciatori per ogni rosa. Con me c'era Rossi, Platini, Tardelli, non era facilissimo giocare. In tanti altri sport è ancora più difficile trovare il proprio spazio. Per la Juventus sarà un mese impegnativo e la Juventus darà importanza ad ogni partita, tenendo al massimo la motivazione. Speriamo bene, ma ora serve entrare nel gruppo.”
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178