Paolo Belli: "Del Piero mi ha aiutato tanto, Scirea un esempio. E su Tudor e Cristiano Ronaldo..."

Paolo Belli: "Del Piero mi ha aiutato tanto, Scirea un esempio. E su Tudor e Cristiano Ronaldo..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
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di Fabiola Graziano

In un'intervista esclusiva concessa a La Gazzetta dello Sport, il noto tifoso bianconero Paolo Belli, autore dell'inno che riecheggia all'Allianz Stadium prima di ogni partita, ha raccontato la sua vita scandita dalle conquiste e dai calciatori della Juventus. Queste le sue dichiarazioni principali:

"Esiste una mia foto da neonato in cui sono avvolto in una bandiera bianconera, merito di mio padre. Da bambino scrivevo decine di lettere ad Anastasi, imbucandole senza nemmeno sapere che si doveva aggiungere l’indirizzo. Ero piccolo. La passione per quei colori comunque l’ho trasmessa a figlio e nipoti. Quando abbiamo adottato Vladik, aveva sette anni, non sapeva una parola di italiano e gli sussurravo “Juve” di notte perché volevo fosse la sua prima parola nella nostra lingua.

I calciatori chiave? Del Piero mi ha aiutato tanto quando ero presidente della Nazionale Cantanti, e Ferrara, con cui mi scrivo continuamente. Ero anche amico di Vialli. Sportivamente non posso non citare Baggio, anche se a me piacciono soprattutto i giocatori arcigni e stravedevo per Davids. Però mi sono inginocchiato davanti a Cristiano Ronaldo, baciandogli il gomito e cantando: “Ave Cristiano”. Pensavo che la scorta mi prendesse a cazzotti, invece lui ha cominciato a ridere di gusto e mi ha abbracciato. Lo ammiro perché ha sempre lavorato più degli altri per arrivare dove è oggi. Si merita tutto. Detto questo, quando giocavo ho voluto la maglia numero 6, quella di Gaetano Scirea, che per me rappresenta tuttora un esempio di eleganza e altruismo non solo in campo. Ci sono sportivi che vanno seguiti e stimati per quello che insegnano.

La panchina oggi? Ero convinto che Thiago Motta facesse sfracelli. Tudor invece è arrivato in corsa, conoscendo bene il mondo bianconero, e ha risolto la situazione. Grande Tudorone, sono contento che sia rimasto e sono convinto che facendo anche la preparazione dall’inizio farà una bella stagione. Abbiamo bisogno di altri due anni di investimenti, il progetto richiede tempo, ma la strada è quella giusta. Serve pazienza, peccato che io non ne abbia mai avuta e faccia fatica anche adesso.

Se lo scudetto è una lotta tra Inter e Napoli? Faccio fatica a rispondere, dico solo che il prossimo anno dobbiamo comunque vincere qualcosa".