Pjanic potrebbe davvero illuminare il centrocampo della Juventus?
La visita di Miralem Pjanic alla Continassa, avvenuta ieri, continua a far rumore e alimenta una suggestione che va oltre il semplice saluto a vecchi amici. L’ex centrocampista bosniaco, cardine della Juventus dal 2016 al 2020 e protagonista di stagioni ricche di successi, è passato per rivedere Spalletti, Chiellini e i compagni rimasti a Torino durante la sosta. Un gesto di affetto, certo, ma che ha inevitabilmente acceso interrogativi dal retrogusto di mercato. Pjanic è infatti svincolato dopo l’esperienza chiusa a giugno con il CSKA Mosca e ha espresso chiaramente il desiderio di tornare a competere nel calcio europeo. E la Juve, che sta cercando un regista puro per liberare Locatelli dal ruolo di adattato davanti alla difesa, potrebbe vedere nel bosniaco un’opzione immediata e a basso costo, mentre le priorità restano Højbjerg dell’OM e, come alternativa, Bernabé del Parma. Ma cosa porterebbe oggi Pjanic alla corte di Spalletti? Prima di tutto ordine e pulizia tecnica nella gestione del pallone: è uno dei pochi interpreti in grado di leggere un tempo di gioco prima degli altri, disegnare linee di passaggio che aprono la manovra e dare continuità al possesso con naturalezza.
La sua qualità nei calci piazzati, poi, è un’arma che alla Juventus manca da anni: punizioni dirette, corner velenosi, traiettorie studiate per creare superiorità. Pjanic rimane un maestro nel cambiare l’inerzia di una partita con un singolo tocco. Il dubbio riguarda inevitabilmente la condizione, perché è fermo da qualche mese e avrebbe bisogno di tempo per ritrovare ritmo e brillantezza. Ma come scommessa low cost rappresenterebbe un’idea affascinante e potenzialmente preziosa, perché uno come Miralem è come il blu scuro: elegante, versatile, sempre adatto a qualsiasi contesto. E allora la domanda resta aperta: semplice visita di cortesia o un primo, silenzioso passo verso un ritorno capace di illuminare di nuovo il centrocampo bianconero?
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